TENDENZE DICEMBRE 2013

TENDENZE DICEMBRE 2013
OTTOBRE 2013: TEMPERATURE NELLA MEDIA MA PRECIPITAZIONI ATTESE NETTAMENTE SOTTO LE MEDIE DEL PERIODO



mercoledì 19 dicembre 2012

SFIORATO IL GRANDE GELO PER LE FESTE: NUOVO ASSALTO A GENNAIO?

A volte le previsioni riescono, a volte invece falliscono. A volte semplicemente si riesce soltanto a "sfiorare" la dinamica esatta,andandoci tremendamente vicino ma fallendo comunque. Questo è un po' quello che accadrà durante le festività natalizie, quando sembra ormai scontato, sfumerà la previsione fatta oltre 10 giorni fa (quindi a circa 20 giorni dal probabile evento) di gelo continentale.
 I meno esperti sicuramente alzeranno gli occhi al cielo e penseranno: "per oggi  era previsto gelo e neve e invece non si è realizzato niente di tutto questo,pessime previsioni",dal loro punto di vista avranno anche ragione,tuttavia vorremmo difendere una categoria,quella dei "previsori a lungo termine" noti sui forum come LONGERS i quali spesso sbagliano molto meno di quello che si possa pensare.
 Ecco ad esempio due carte,una rappresenta l'ipotesi fatta tempo fa circa il periodo natalizio (previsione a 20 giorni) quando ancora nessun GM lasciava intravedere questa strada,l'altra rappresenta ciò che al 90% si verificherà. Si notano esattamente le stesse figure bariche: 2 cunei di alta pressione,un affondo atlantico e un nucleo gelido ad est vicinissimo al Mediterraneo.
L'errore sta nel posizionamento,spostato ad est di soli (a livello emisferico) 4-500km,ma il risultato sarà profondamente diverso: passeremo dal gelo russo (quello previsto) ad una rimonta di aria calda subtropicale (ciò che si verificherà). Ciò testimonia come una previsione sostanzialemente indovinata risulta praticamente annullata da alcuni dettagli. Alla fine agli occhi dei più è un errore madornale,tuttavia le basi del ragionamento erano buone e si è sfiorato il colpaccio,dunque nonostante il fallimento a  livello locale rimane la grande soddisfazione di aver giustamente inquadrato il movimento a livello emisferico-europeo.
Chiuso il discorso e guardiamo avanti,cosa sta succedendo? Le dinamiche attualmente sono in mano alla stratosfera dove va concludendosi l'ennesimo strat-cooling che vede un'altra volta riproporsi la "commedia" NAM o non NAM.
In questi giorni infatti verrà nuovamente sfiorata la soglia dell'indice NAM (+1,5) e probabilmente ancora una volta ci si fermerà su valori leggermente al di sotto. Il momentaneo rinforzo del vps,seguito dalla sua migrazione verso la siberia orientale ha lasciato e lascerà campo libero ad un flusso più mite occidentale con gelo veramente consistente subito ad est del nostro paese.
Nei prossimi giorni in particolare al centro nord avremo un clima tipico del periodo tardo autunnale con cieli coperti,nebbie estese e qualche pioggia piuttosto debole. Le temperature si manterranno basse nei valori massimi per effetto della copertura nuvolosa mentre difficilmente le minime scenderanno sotto lo zero.
 Le umide correnti atlantiche porteranno un peggioramento venerdì 21,peggioramento che dovrebbe riguardare principalmente il centro sud con piogge anche insistenti sulle coste tirreniche e neve oltre i 7-800m sui rilievi di emilia e toscana e a quote più elevate scendendo verso sud. Sabato 22 il tempo migliorerà ma al centro nord rimarrà coperto e si ripresenteranno le nebbie,meglio al centro-sud dove potrebbe nuovamente spuntare il sole con temperature basse anche nei valori massimi al nord ma molto più elevate al sud.
 Da Domenica 23 a Martedì 25 l'italia subirà l'attacco dell'anticiclone sub-tropicale a causa di un affondo molto occidentale in pieno atlantico. Nella prima fase,quella di avvicinamento, nella giornata di domenica avremo ovunque un rialzo termico ma cieli coperti con deboli piogge al centro-sud ed in particolare lungo il versante tirrenico.
 La Vigilia ed il giorno di Natale invece trascorreranno all'insegna del caldo fuori stagione al sud mentre al centro-nord le nubi basse e le nebbie manterranno le temperature non troppo alte in pianura,decisamente più caldo in montagna.
Dalla sera del giorno di Natale aria più fredda potrebbe affluire dal grande serbatoio gelido presente immediatamente ad est e determinare un nuovo calo delle temperature. Il giorno successivo poi potremmo assistere anche ad interferenze umide atlantiche le quali potrebbero riportare,oltre che ad un nuovo peggioramento,anche a nevicate a quote collinari al nord e forse,anche se con molta difficoltà, a qualche fenomeno nevoso al piano,soprattutto al  nord-ovest.
Concentriamoci adesso come sempre sulle previsioni a più lungo termine. Come detto la scena sarà dominata da un importante spostamento (su base stratosferica) del vortice polare verso la siberia,spostamento che in troposfera verrà rafforzato dalle anomalie positive a largo del Canada le quali consentiranno un rialzo di geopotenziali,e quindi il consolidamento di una zona di alta pressione che terrà relegato il vp verso EST. 
Tale dinamica favorirà ancora una volta l'assenza di affondi in zona canadese e di conseguenza l'impossibilità di elevazione verso nord-est dell'anticiclone azzorriano,il quale non potrà fare altro che unirsi al collega nord americano (quindi piegare verso Nord-ovest). Si andrà consolidando così quello che negli ultimi anni è conosciuto come "dipolo artico positivo",ovvero una nuova definizione del termine AO- in cui il nucleo di vorticità facente capo al vp è completamente dislocato sulla parte orientale dell'emisfero nord. In stratosfera partirà un intenso warming il quale però rimarrà stazionario sulla siberia,senza riuscire a convergere verso il polo e di conseguenza non farà altro che potenziare la wave1 (aleutinico) con annesso stress per il vps e nuova dislocazione sempre verso la siberia. In questa fase difficilmente si avranno le condizioni tali per far si che il gelo russo raggiunga il mediterraneo,ma è probabile che si assista a movimenti preparatori molto rari da vedere,con termiche da record a 850hpa in discesa verso la russia europea dove il serbatoio gelido raggiungerà i livelli dei più freddi inverni europei. 
Il fallimento in stratosfera del primo warming potrebbe fare la nostra fortuna,il vps infatti ne uscirà rinvigorito (anche se sarà un recupero momentaneto) e soprattutto ruoterà il suo asse. In questa fase non si avrà un split e quasi certamente nemmeno un MMW,ma tale movimento dovrebbe favorire una maggior attività del vortice polare canadese in troposfera,il che consentirebbe un'elevazione verso nord est dell'azzorriano.
Tra inizio gennaio e il 10-12 del mese ci attendiamo pertanto una fase fredda (probabilmente a causa della qualità delle masse d'aria anche particolarmente gelida) sul mediterraneo,un episodio piuttosto rapido ma che potrebbe essere anche il "più freddo" della stagione.
 La rasoiata da nord est potrebbe poi lasciare il posto ad un recupero dell'attività atlantica con neve al nord e rialzo termico al centro sud per correnti occidentali più miti (10-12 gennaio/15-17 gennaio). Dal 15-17 gennaio in poi potremmo assistere all'innesco di un warming molto potente che potrebbe partire stavolta dalle più alte quote (1-2hpa) stratosferiche e generato dall'attrito che verrà a crearsi nei prossimi giorni quando ad un vps indebolito a 10hpa corrisponderà invece un vps ai massimi di attività a 1-2hpa. Si andrebbe insomma incontro ad un MMW,il che non necessariamente prelude a gelo e neve su tutta la penisola. 



Non è il momento di soffermarsi sui dettagli di una dinamica così complessa quando ancora non vi è nessun segnale in tal senso,possiamo solo ipotizzare una seconda parte di gennaio gelida sull'europa centro-occidentale,con freddo che potrebbe limitarsi al centro nord del nostro paese (freddo stavolta nevoso) lasciando il centro sud sotto un richiamo più mite.

sabato 8 dicembre 2012

L' ATLANTICO RESPINGERA' IL GELO SIBERIANO,RITIRATA SOLO TEMPORANEA?

Nelle stagionali pubblicate ad agosto avevamo parlato di una fine di novembre perturbata e di un inizio Dicembre via via più freddo,ancora piovoso e con quota neve in calo fino alla pianura soprattutto al centro nord.
 Molte cose sono successe,soprattutto nel mese di novembre e soprattutto in stratosfera (sfondamento della soglia del NAM di +1,5) ma possiamo dire che la previsione è stata centrata in pieno visto che si sono appena concluse le prime nevicate in pianura al nord,anche se non si può certo parlare di evento eccezionale. Riguardo la seconda parte di Dicembre, per la quale avevamo previsto l'arrivo dell'episodio gelido più importante di questa stagione 2012/2013, invece le cose si sono leggermente complicate.
 Rimane ancora molto probabile un evento freddo estremamente importante anche per il mediterraneo nella prima parte dell'inverno,ma è possibile che il target si possa spostare dal 20 dicembre (data approssimativa) verso le festività e forse anche fine anno o primi giorni del 2013. Il tutto per il verificarsi di una dinamica stratosferica definibile come Canadian Warming (sebbene con alcuni aspetti non proprio canonici) la quale porterà nei prossimi giorni un temporaneo rinforzo del vortice polare stratosferico ritardandone lo split e dunque gli effetti in troposfera.
Il rinforzo del vps è stato comunque ben assorbito ai "nostri piani",visto che l'indice AO è rimasto negativo e anzichè un clima piatto e anticiclonico ci siamo trovati sotto numerose perturbazioni nord atlantiche con annessa aria fredda che ha permesso le nevicate a bassissima quota. Abbiamo infatti avuto un assaggio di circolazione continentale,la quale a dir la verità,nonostante l'avvicinamento verso ovest dell'alta pressione russo-siberiana, non è riuscita e non riuscirà ad impossessarsi del mediterraneo.
Nei prossimi giorni infatti un nucleo di aria gelida si addosserà alle Alpi,scivolerà poi verso i Balcani e verrà infine richiamato sull'europa centro-occidentale proprio nel momento in cui avrebbe potuto sferrare l'assalto decisivo alla nostra penisola. Il risultato sarà una fredda circolazione orientale fino a venerdì pur senza termiche da record,quindi l'innesco di venti umidi meridionali dal prossimo week end,con possibili nevicate anche in pianura in particolare al nord ovest.
 Tale venti si attiveranno grazie al ricongiungimento tra aria siberiana e ramo atlantico del vortice polare canadese,aggancio che avverrà in pieno atlantico,piuttosto basso di latitudine.
 I dettagli di questa dinamica sono molto difficili da prevedere e anche i GM fanno fatica ad inquadrare l'esatta evoluzione,si tratta però di cambiamenti che ,sebbene potrebbero fare la differenza per il nord ovest italiano in termini di neve al piano, non saranno in grado di stravolgere il quadro generale. Riassumendo almeno fin verso il 18-20 dicembre saremo sotto l'influenza di un atlantico in gran forma il quale determinerà il rialzo delle temperature e un clima tipico tardo autunnale soprattutto al centro nord con cieli coperti e neve sulle alpi.
LUNEDI' 10 DICEMBRE: Il nucleo di aria gelida si addosserà alle alpi favorendo la formazione di un debole minimo di bassa pressione sul mediterraneo occidentale,si attiveranno correnti occidentali meno fredde e più umide con minime in rialzo ovunque, cieli coperti soprattutto al centro con piogge sui versanti tirrenici (localmente potremmo avere ancora delle nevicate fino in pianura su alcune zone dell'alta toscana). La neve cadrà abbondante sull'appennino centro-meridionale attorno ai 7-800m.
MARTEDI' 11 DICEMBRE: l'aria fredda scivolerà verso i balcani,i venti si disporanno da nord e le temperature caleranno su tutta la penisola con tempo soleggiato ma freddo al centro nord. Lungo l'adritatico i venti freddi settentrionali porteranno precipitazioni che potrebbero essere nevose anche in pianura tra romagna e marche,oltre i 4-500 metri più a sud.
MERCOLEDI' 12 DICEMBRE: da mercoledì inizierà l'inesorabile risalita del nucleo freddo verso nord ovest,oltre le alpi passando sull'europa centrale,attratto dalle ingerenze atlantiche del ramo canadese del vortice polare. Al centro nord avremo ancora tempo stabile e soleggiato con minime in calo e massime stabili,mentre al centro sud lungo il versante adriatico continueranno le nevicate anche a quote prossime alla pianura.
Tra giovedì e venerdì cesserà l'afflusso di aria fredda ed inizierà quello di correnti umide occidentali che determineranno una rapida risalita delle temperature,in questa fase sarà possibile il verificarsi di nevicate anche in pianura soprattutto al nord ovest,in particolare tra piemonte e liguria,anche se si tratterà di fenomeni momentanei,destinati a trasformarsi poi in pioggia per un ulteriore rialzo delle temperature anche in quota.
La fase atlantica potrebbe andare avanti come detto almeno fin verso il 18-20 dicembre pur senza vedere particolare affondi sul mediterraneo e dunque senza piogge particolarmente intense.
Cosa potrebbe accadere poi al resto di dicembre e durante la prima parte di gennaio? Per prima cosa si nota ormai da diversi run una costante tendenza del vortice polare stratosferico a delocalizzarsi verso la siberia orientale,dunque potremmo escludere al momento un nuovo ESE di tipo cold,ovvero un nuovo superamento della soglia positiva del NAM.
 Anzi questo primo importante movimento potrebbe determinare in troposfera una nuova,e stavolta più convinta fase continentale,con l'Italia che si troverebbe dopo il 20 dicembre e durante le festività natalizie sotto correnti gelide da est probabilmente piuttosto secche (ma questo andrà valutato al momento). Potrebbe anche trattarsi della fase più fredda della stagione,sebbene scarsamente nevosa dovuta ad una fuga verso la siberia orientale del vortice polare che lascerebbe campo libero ad una possente figura alto pressoria estesa dal Canada alla siberia quasi initerrottamente. 
Un vortice polare stratosferico posizionato in questo modo però porterebbe ancora una volta all'ormai noto bivio: se si innescheranno warmings importanti (ipotesi molto probabile) in breve tempo si giungerà ad un MMW di tipo split (anche se rimarrebbe da verificare l'inclinazione dell'asse prima di poter fare ulteriori ipotesi "gelide"),se viceversa si dovesse trattare di un disturbo temporaneo è molto probabile che il vps possa rapidamente tornare centrato sul polo (stavolta esattamente in quella che è la sua sede originaria) con uno strat-cooling probabilmente definitivo per le sorti invernali (gennaio e gran parte di febbraio in regime di AO positiva). L'evoluzione fa ancora una volta propendere per l'ipotesi numero uno,un vortice polare in quella posizione infatti dovrebbe innescare un warming fulmineo,gli effetti quindi potrebbero essere anche sorprendentemente rapidi,con split in troposfera rapidissimo (fine anno/inizio 2013?) la seconda ipotesi,quella di SC,non è tuttavia ancora escludibile ma probabilmente richiederebbe tempi più lunghi (NAM> +1,5 attorno al 10-15 gennaio?). 



Nel frattempo come detto in troposfera dovrebbe tornare in grande spolvero l'anticiclone siberiano a partire dal 20 con apice durante le feste. Solitamente si tratta di dinamiche gelide ma poco ricche di nevicate al centro nord,con precipitazioni concentrate al centro sud e lato adriatico,tuttavia potrebbe permanere ancora una residua attività atlantica in grado di portare bianche sorprese anche al nord,se non addirittura SOLO al nord,nel caso il flusso atlantico dovesse ancora agganciare quello siberiano. Dicembre quindi dopo una breve pausa tra il 13 e il 20 potrebbe ripartire all'isnegna del freddo vero!

mercoledì 28 novembre 2012

BREVE AGGIORNAMENTO: INTENSO MALTEMPO FINO A DOMENICA,POI GRAN NEVE ANCHE A QUOTE BASSE. GELO CONFERMATO DAL 20 DICEMBRE?

Questa mattina trovano conferme le ultime previsioni effettuate circa una fase di intenso maltempo in particolare lungo le coste tirreniche,la toscana e al nord est. La prima vera crisi stagionale del vortice polare ha infatti consentito un poderoso affondo freddo con direttrice molto occidentale il quale ha scavato un minimo di bassa pressione sul mediterraneo centrale.
La forte differenze di temperatura tra l'aria fredda nord atlantica e i miti venti di scirocco,unita al calore ancora posseduto dal mar tirreno, ha permesso e permetterà le genesi di pericolosissimi temporali autorigeneranti. Uno di questi temporali (che devono la loro pericolosità alla loro stazionarietà,presentando una durata di alcune ore sulle stesse zone anzichè i consueti 30-40 minuti di un normale temporale) ha colpito ieri pomeriggio anche Firenze,un altro invece ha interessato stanotte l'alta toscana.
Attualmente il minimo di bassa pressione si sta approfondendo assumendo le caratteristiche di un piccolo ciclone,e nelle prossime ore muoverà verso est puntando la toscana con nuove intense piogge,temporali molto forti e venti che,date le isobare molto strette del sistema,soffieranno impetuosi da sud-ovest. Ancora maltempo insomma,almeno fino a domani pomeriggio,altre 24-36 ore di piogge continue che dovranno mettere in allarme soprattutto l'alta toscana ed il nord est dove i quantitativi già caduti sono attorno ai 60-70mm e dove ne cadranno come minimo altrettanti. Il maltempo non allenterà la presa nemmeno nel week end quando però entrerà in gioco aria fredda in discesa dal polo.
 L'arrivo di correnti fredde permetterà la cessazione dei fenomeni temporaleschi più violenti e determinerà un attenuazione dei fenomeni che si faranno meno diffusi e più intermittenti. Tra sabato e lunedì in particolare l'aria fredda potrebbe aggirare le alpi da ovest e gettarsi nuovamente sul tirreno dove alcuni modelli intravedono la possibilità della formazione di un nuovo minimo di bassa pressione.
Un momentaneo cedimento del blocco in atlantico parrebbe tuttavia favorire una rapida evoluzione di questo nuovo peggioramento,in rapido spostamento verso est,l'aria fredda quindi potrebbe affluire più come venti di tramontana che di libeccio,scongiurando il pericolo di copiose nevicate anche al piano.
Nonostante vi sia ancora grandissima incertezza,ad oggi potremmo dire che nel week end (e più probabilmente tra domenica e lunedì) un rapido peggioramento a carattere invernale potrebbe portare la neve fino in pianura al nord,soprattutto nord-est ed emilia romagna,anche se si tratterebbe di precipitazioni piuttosto rapide.
Anche la toscana settentrionale potrebbe godere di neve a quote molto basse,fino nei fondovalle appenninici,e localmente qualche fiocco anche sulla piana,il tutto però probabilmente nella fase finale delle precipitazioni quando i venti da nord-est isoleranno i fenomeni in appennino.
 Anche la prossima settimana sembra poter essere caratterizzata da tempo instabile,ma al momento è difficile poter dire di più,non è ancora chiaro infatti se avremo un nuovo tentativo di elevazione azzorriano oppure una fase caratterizzata da una rapida successione di perturbazioni atlantiche piuttosto fredde. Sicuramente possiamo confermare l'ipotesi fatta tempo fa: prima parte di dicembre tutta dedicata alla neve copiosa su alpi e appennini che dovrebbero davvero fare il pieno.
Infine due parole sull'evoluzione futura,vi è molta incertezza sulle dinamiche tropo/stratosferiche,tuttavia le ipotesi di forte risalita dell'indice AO sembrano venire meno,con tale indice che potrebber addirittura rimanere negativo per gran parte del mese di dicembre. 
Il vortice polare in stratosfera dovrebbe come ipotizzato andare incontro ad una breve fase di riaccorpamento,ma completamente fuori sede con venti zonali ancora molto deboli.
 Continuiamo quindi ad ipotizzare un nuovo poderoso disturbo tra 15-20 dicembre con nuovo tentativo di split e fase gelida in europa. Oggi vorremmo anche azzardare che,nel caso tale dinamica si verificasse, un nuovo crollo dell'indice AO potrebbe favorire discese molto occidentali (verso GB e francia) che potrebbero mettere al limite degli eventi più estremi la nostra regione,mentre il centro sud potrebbe trovarsi sotto correnti miti da sud-est. 
Nel caso invece prevalga l'altra ipotesi,quella di una ripartenza più vivace del vortice polare,l'indice AO potrebbe non scendere su territori troppo negativi, favorendo un maggior coinvolgimento dell'intera penisola da parte di quella fase molto fredda europea che appare quasi inevitabile attorno al 20 dicembre!

sabato 24 novembre 2012

PIOGGE E TANTA NEVE IN ARRIVO,POI IL GELO NONOSTANTE IL NAM?

Le previsioni stagionali pubblicate il 22 settembre parlavano di una seconda parte del mese di novembre caratterizzata da un calo degli indici NAO e AO con piogge e neve in montagna in arrivo sulla nostra penisola e, a seguire, una possibile grande crisi del vortice polare con gelo e neve anche in pianura nel corso del mese di Dicembre.
 L'evoluzione sopraggiunta in stratosfera ha però reso necessario una messa in stabd-by di tali tendenze a causa di uno strat-cooling durante il quale il vortice polare si è chiuso su se stesso andando a sfondare la fatidica soglia di + 1,5 del NAM. Come già avevamo accennato un superamento di tale soglia positiva determina in circa 8 casi su 10 un lungo periodo di AO+ (una media di 45 giorni che può arrivare fino a 60!) con clima caratterizzato da alternanza di alta pressione,veloci e poco incisive perturbazioni e qualche refolo freddo da est sul mediterraneo.
Esistono chiaramente delle eccezioni,rappresentate dai restanti 2 casi su 10 in cui l'indice AO non risente del condizionamento stratosferico e anzi si comporta in modo opposto. Possiamo ormai affermare che questo novembre 2012 entra nel caso delle eccezioni,infatti nonostante un NAM ben positivo e giunto a sfiorare il valore di +2, il vortice polare in troposfera andrà incontro ad un poderoso split da qui a 5 giorni,con indice AO che precipiterà su valori negativi degni di anni molto particolari come il 2009 o il 2010.
 Non solo la troposfera farà di testa sua,ma anzi forzerà la mano propagando lo split fino alle quote più alte,anche alla soglia di riferimento dei 10hpa infatti avremo un vps bilobato,bilobazione che non appare risolversi in tempi brevi e che anzi verrà seguita da una forte delocalizzazione.
Il tutto si verificherà senza la partenza di un vero e proprio warming,anzi la bilobazione del vps avverrà in concomitanza ad un suo deciso raffreddamento,mossa quest'ultima che verosimilmente segnerà una crisi ancora più grave con ESE di tipo warm (ovvero sfondamento della soglia opposta del NAM,quella negativa posta a -3) che potrebbe assumere il carattere di MW di tipo split entro il mese di dicembre. Lo split troposferico in arrivo in questa settimana può quindi essere considerato una sorta di prova generale,o un primo assalto al vps,che verosimilmente fallirà ma che lo lascerà alle corde pronto ad andare KO al successivo forcing.
Sulla nostra penisola il segno del cambiamento sarà dato da un affondo molto occidentale,almeno nella sua prima fase,che attiverà intense correnti dal nord africa,in grado di portare nuovamente piogge molto intense, tanto che l'evoluzione andrà monitorata attentamente poichè potrebbero esserci nuovi rischi di fenomeni alluvionali.
Successivamente aria più fredda da nord-est seguirà il "solco barico" lasciato da questo primo affondo e affluirà sul mediterraneo attraverso la Francia,determinando la sostituzione delle miti correnti di scirocco con più freddi venti di libeccio,con piogge battenti al centro-nord e neve in calo repentino di quota,fino a sfiorare il piano al nord!
MARTEDI' 27 NOVEMBRE: martedì ci raggiungerà il primo vero peggioramento che come detto sarà accompagnato inizialmente da intensi venti di scirocco. Come già visto nelle precedenti perturbazioni di questo stampo, le piogge più intense si concentreranno su nord ovest e triveneto,con fenomeni molto forti anche tra liguria ed alta toscana,piogge più deboli interesseranno anche il centro sud tirrenico. Le temperature si manterranno su valori sopra la media del periodo,in particolare al sud dove splenderà il sole e le massime saliranno notevolmente.
MERCOLEDI' 28 NOVEMBRE: durante la giornata il minimo di bassa pressione dovrebbe spostarsi verso est, richiamando aria più fredda da nord est. In questo contesto dovrebbe approfondirsi un minimo di bassa pressione sul tirreno con l'attivazione di venti più occidentali e peggioramento del tempo in estensione a gran parte del paese. Anche il centro sud vedrà arrivare piogge molto intense,mentre il nord est sarà sempre interessato da fenomeni insistenti che potrebbero anche determinare situazioni di allarme. L'aria più fredda in arrivo consentirà l'abbassamento della quota neve che in serata si porterà attorno ai 1200 m soprattutto sulle dolomiti.
GIOVEDI' 29 NOVEMBRE: Ancora maltempo su gran parte del paese,con temperature in calo e neve in arrivo fino ai 600m sulle alpi e attorno agli 800m lungo la dorsale appenninica. Il maltempo dovrebbe concentrarsi soprattutto al nord-est,toscana e al centro sud in particolare lungo il versante tirrenico.
Nel fine settimana la situazione non parrebbe essere destinata a cambiare molto,proprio per questo si può ipotizzare che vi saranno rischi di fenomeni alluvionali,per l'insistenza delle piogge che in alcune zone potrebbero andare avanti dal martedì (soprattutto al nord est e centro sud lato tirrenico).
Le temperature caleranno costantemente portando tanta neve sulle alpi e sull'appennino come da previsione stagionale.
Vista la delicatezza della situazione appare molto difficile spingersi oltre,ma quello che si intravede ad oggi dai GM appare molto interessante. Questa prima fase di forte crisi del vortice polare infatti potrebbe risolversi con un  ingresso di aria molto fredda dalla valle del rodano per i primi di dicembre,aria fredda deviata dalla sua traiettoria occidentale da una temporanea ripresa del vortice polare ( e quindi un temporaneo rialzo dell'indice NAO). Se confermata tale evoluzione potremmo avere la prima neve in pianura,soprattutto al nord ed emilia romagna,ma anche la toscana potrebbe ricevere qualche gradita sorpresa! Dovremo tuttavia attendere numerosi run in quanto in queste condizioni sono possibili anche clamorosi ribaltamenti.
Infine chiudiamo l'analisi della situazione tropo/stratosferica e quindi delle previsioni a lungo termine. Il disturbo di cui abbiamo già parlato precedentemente provocherà una forte crisi del vortice polare su tutta la colonna,con annessa discesa dell'indice NAM anche su valori molto negativi (secondo le carte ECMWF di stamattina potremmo arrivare a sfiorare il -2). 
Tuttavia questo primo forcing,anche perchè non sostenuto da un warming, non riuscirà ad indurre un MW,d'altronde non siamo ancora abbastanza in là con l'andamento stagionale per poter ipotizzare un evento del genere. 
Il vps quindi tenderà a riaccorparsi raffreddandosi ulteriormente (normale raffreddamento che segue ogni forte disturbo), tale rinforzo però parrebbe avvenire con un vps completamente fuori dalla sua sede originaria,ciò comporterà probabilmenTe due conseguenze:
1) la prima già visibile nel lungo termine dei GM sarà la partenza di un warming aleutinico,con wave 1 in grande spolvero,la quale manterrà probabilmente il vps lontano dal polo nord e in una costante ellitticizzazione.
2) la seconda al momento soltanto ipotizzabile prevede una nuova potente attivazione della Wave 2 (atlantica) che, attorno al 10-15 dicembre, completerebbe l'opera splittando stavolta in modo definitivo il vps con NAM < -3 e conseguente ondata di gelo sull'europa centro-occidentale attorno al 15-20 dicembre.
La seconda ipotesi però potrebbe essere sostituita da un nuovo riaccorpamento del vortice polare,con nuovo cooling e nuovo aumento del NAM,il che potrebbe rimandare,se non annullare, il possibile MMW. In tal caso le potenzialità di questo inverno si ridurrebbero molto,ma questa ipotesi sembra perdere di quotazioni giorno dopo giorno,nonostante la logica del superamento del NAM la vorrebbe come la più probabile.
 E' inutile infine ricordare che proprio perchè ci troviamo in una situazione di eccezione alla regola può ancora accadere di tutto (o quasi),e per questo motivo invitiamo a non guardare i GM a 500hpa oltre le 200 ore ma a concentrarsi sull'osservazione della stratosfera dalla quel nei prossimi giorni giungeranno risposte fondamentali per il nostro inverno.

sabato 17 novembre 2012

CLIMA AUTUNNALE MA NON FREDDO,POI SFIDA TRA STRATOSFERA E TROPOSFERA?

Dopo le piogge alluvionali stiamo vivendo una fase anticiclonica che comporta minime basse anche se non freddissime e locali nebbie e foschie. Nelle ore più calde invece le temperature risultano nettamente sopra la norma,segno di un autunno che ancora non ha pienamente ingranato la marcia.
 All'orizzonte però si profila un nuovo cambio circolatorio, che come vedremo trova le sue basi non solo in troposfera ma anche un po' più in alto e che sarà il risultato di una lieve risalita dell'indice AO conseguente ad un aumento del NAM e di una lieve discesa di quello NAO,discesa stavolta determinata dal particolare assetto delle SSTA. La configurazione che verrà ad instaurarsi nei prossimi giorni potrebbe farci compagnia, seppure intervallata anche da rapidi e poco duraturi cambi, per quasi un mese,fino almeno alla fine della seconda decade di dicembre.
Sul mediterraneo infatti si alterneranno frequenti ondulazioni atlantiche,le quali spesso andranno in cut-off determinando forti peggioramenti al centro sud e sulle isole,soprattutto lungo i versanti tirrenici. Tale evoluzione sarà dovuta ai costanti tentativi di elevazione dell'anticiclone delle azzorre che,atratto dalla particolare disposizione delle anomalie delle acque superficiali atlantiche, tenderà spesso a puntare verso nord. In una situazione in cui la stratosfera non avesse forzato la mano,ci saremmo ritrovati quindi sotto frequenti scambi meridiani,che avrebbero portato forte maltempo e freddo precoce su gran parte del centro nord.
 Il vortice polare però è riuscito nel suo tentativo di condizionare la circolazione atmosferica in troposferica tramite uno strat-cooling che ha sfiorato (o superato di poco) la fatidica soglia di + 1,5 del NAM. Questo evento tenderà a condizionare il segno dell'indice AO nei prossimi giorni,anche se come vedremo la durata degli effetti non è assolutamente scontata a differenza del novembre/dicembre 2011.
L'azzorriano dunque non riuscirà almeno per il momento ad elevarsi troppo a nord e dovrà piegare la testa in questi primi tentativi sotto la spinta del vortice polare,il quale tuttavia (sempre a causa delle particolari SSTA) si troverà molto spostato ad est,in pieno atlantico.
Gli effetti di questo assetto circolatorio saranno appunto continui cavetti atlantici in entrata verso il mediterraneo,in una prima fase gli affondi saranno molto meridionali (nord africa) e questo favorirà il centro sud tirrenico in quanto a precipitazioni. In una seconda fase però le perturbazioni in arrivo da ovest tenderanno a coinvolgere maggiormente il centro nord,con aria leggermente più fredda,in questa fase (25 novembre-20 dicembre) le alpi potrebbero essere le grandi protagoniste,con copiose nevicate anche a quote non eccessive.
 Alle frequenti perturbazioni potrebbero alternarsi fasi di alta-pressione, tuttavia sempre molto brevi e che potrebbero evolvere a ponte con l'alta russa,un ponte comunque piuttosto basso di latitudine,in grado di far affluire aria più fredda da est sulla nostra penisola,senza però dare vita ad episodi particolarmente eclatanti.
Nei prossimi giorni i tempo si presenterà autunnale su gran parte del territorio nazionale, da domani pomeriggio (domenica) avremo un primo affondo piuttosto meridionale che determinerà un peggioramento del tempo soprattutto al centro-sud e lungo il versante tirrenico.
Lunedì i venti si disporranno maggiormente da nord est consentendo piogge abbondanti non solo al centro sud ma anche su gran parte del versante adriatico e del nord est,sulle restanti  regioni avremo cieli coperti con deboli precipitazioni,le temperature caleranno nei valori massimi ma rimanendo sempre al di sopra delle medie stagionali con la neve che faticherà a cadere anche sulle più alte cime appenniniche. Martedì avremo pochi cambiamenti con piogge che insisteranno al centro-sud e lungo il versante adriatico mentre qualche schiarita si farà spazio al centro nord,in particolare sui settori occidentali. Mercoledì e giovedì dovremmo invece assistere ad una temporanea ripresa dell'alta pressione che però già dalle prime ore di giovedì lascerà il posto ad un nuovo affondo atlantico,stavolta un po' più convinto, il quale porterà le prime piogge a partire da liguria e piemonte. Il prossimo week end infine potrebbe nuovamente trascorrere all'insegna del maltempo,stavolta con un coinvolgimento più deciso anche del centro nord,ma con temperature che,seppur in diminuzione a causa delle piogge, dovrebbero comunque rimanere su valori nettamente al di sopra delle medie, a causa delle correnti calde ed umide provenienti dal nord africa che interesseranno la nostra penisola.
Eccoci infine al momento di aggiornare le previsioni stagionali,premettiamo subito che l'aggiornamento di oggi sarà molto audace visti i segnali che abbiamo in questi giorni. Il superamento della soglia del NAM ( NAM > +1,5) e soprattutto i valori ancora più positivi che tale indice potrebbe raggiungere nei prossimi giorni, dovrebbero indurci a decretare un periodo piuttosto lungo (diciamo 45 giorni) di AO nettamente positiva,con mediterraneo ed europa centrale sotto il dominio anticiclonico dell'alta pressione. 
Negli inverni dal 1980 ad oggi si sono verificati 20 casi di strat-cooling con sfondamento della soglia di + 1,5 del NAM,in 15 casi abbiamo avuto almeno un mese e mezzo di AO fortemente positiva in troposfera, potremmo quindi dire che nel 75% dei casi vale la regola del NAM. Tuttavia questa statistica è falsata da un paio di eventi avuti negli anni recenti (uno in particolare nel 2009) in cui lo SC non ha dato effetti a causa delle particolarissime condizioni troposferiche (condizioni che non hanno niente a che vedere con le attuali),perciò la percentuale potrebbe salire anche al di sopra dell'80%.
 Nonostante questa forte correlazione che andrebbe certamente considerata come la forzante principale almeno fino a gennaio,ci piace pensare che la previsione circa un dicembre freddo e nevoso rimanga confermata. 
Questa scelta è sicuramente azzardatissima,e probabilmente potrebbe rivelarsi errata se nei prossimi giorni l'anomalia di geopotenziali scendesse lungo la colonna del vortice polare fino a determinare un AO molto positiva,situazione tutt'altro che improbabile. Tuttavia abbiamo una situazione particolare in troposfera,dovuta principalmente alle importanti anomalie positive in area RM le quali ostacoleranno il vortice polare troposferico. 
In stratosfera infatti (10hpa) il vortice polare tenderà a delocalizzarsi andando a posizionarsi proprio tra Canada e USA orientali,dove probabilmente si chiuderà ancora di più ( in questa fase il NAM potrebbe salire fino a sfiorare i +2). In troposfera però la situazione sarà molto diversa,il particolare assetto delle SSTA infatti consentirà lo stazionamento di anomalie positive di pressione (alta pressione) proprio dalla zona RM fin verso il polo,esattamente in quella posizione in cui si troverà il collega stratosferico. 
Il vortice polare ai piani bassi dunque si potrebbe trovare costretto a posizionarsi molto più ad est,tentando la conquista della siberia. Anche qui però troverà non poche difficoltà a causa dell'anticiclone siberiano nato in seguito ad un'ottima estensione dello snow-cover. Proprio questa differenza di "condizioni di salute" tra piani alti e piani bassi potrebbe innescare un possente warming  (nonostante le carte dei GM mostrino grandi disturbi azzorriani nel lungo,è probabile che il disturbo giusto avvenga molto più in la nel tempo, e che sia portato dall'anticiclone aleutinico) in grado di regalarci uno dei più precoci MMW degli ultimi tempi (nel caso non potrebbe quindi chiamarsi MMW visto che la M sta per "middle",ovvero indica che si tratta di un evento che avviene nella parte centrale della stagione) con sfondamento della soglia del NAM,stavolta però di quella negativa. 
Tutto ciò potrebbe portare quindi ad una prima parte di dicembre all'insegna di perturbazioni atlantiche per i motivi spiegati prima,mentre, approsimativamente dal 20 dicembre potrebbe iniziare una fase particolarmente fredda e nevosa,soprattutto al centro-nord. 
Tutta questa analisi rappresenta comunque l'ipotesi meno probabile al momento,diciamo che è un azzardo che ci sentiamo di fare,oltretutto si tratterà nel caso di un' "illusione" di breve durata visto che tra una decina di giorni potrà nel caso essere sostituita da una previsione quasi opposta. Uno strat-warming con sfondamento della soglia NAM ipotizzata tra il 15 e il 25 dicembre infatti dovrebbe mostrare i primi sintomi già verso il 25-30 novembre,si tratterà quindi di avere un po' di pazienza,non troppa in fondo!

sabato 3 novembre 2012

GRANDI PIOGGE AL NORD EST E TOSCANA,POI IL VORTICE POLARE PROVERA' A FORZARE LA MANO




Dopo le abbondanti piogge del 31 ottobre ecco che una nuova ed intensa perturbazione si appresta ad affacciarsi sul centro-nord della nostra penisola,portando con se ancora un notevole quantitativo di precipitazioni. Stavolta a differenza del peggioramento di fine mese però non si tratterà di aria fredda con ciclogenesi tirrenica,bensì di umidi e più miti venti sud occidentali attivati da un affondo del vortice polare che avrà luogo (come ormai di consueto) con asse sud ovest/nord est.
 L'aria in arrivo sul mediterraneo sarà quindi più mite ma anche molto umida,l'ideale per innescare stavolta frequenti temporali,temporali che invece sono mancati in molte zone nell'ultimo peggioramento, nonostante le previsioni, proprio a causa dell'aria molto fredda in quota.
 Il prossimo peggioramento ci accompagnerà così almeno fino a mercoledì sera quando, anche se la situazione non è ancora così chiara, potremmo sperimentare una breve rimonta alto-pressoria capace di scacciare le piogge ma anche responsabile delle prime consistenti nebbie al centro-nord.
 Il peggioramento di domani interesserà per prime le regioni nord occidentali,con piemonte e liguria che saranno già alle prese con le prime piogge nelle prossime ore, così come l'alta toscana dove i rovesci potranno essere anche particolarmente intensi. Nella notte tra oggi e domani poi le piogge più importanti si estenderanno anche alla toscana centro-meridionale, al resto del nord e su gran parte della fascia tirrenica. I venti rinforzeranno dai quadranti sud-occidentali mentre le temperature si manterranno sui valori tipici di inizio novembre o leggermente al di sopra, con quota neve che salirà al di sopra dei 2000-2200 metri sulle alpi occidentali. Nella giornata di domenica il maltempo si intensificherà sul nord toscana e al nord est,dove in particolare le precipitazioni potrebbero soprattutto dalla serata diventare particolarmente intense ed insistenti. Mentre i temporali e i rovesci più forti colpiranno il friuli e il veneto, le piogge interesseranno anche il centro-sud tirrenico con forti temporali anche lungo le coste di campania e lazio. Nella notte tra domenica e lunedì il clou delle precipitazioni si concentreranno su nord toscana e nord est,dove è possibile che alcuni corsi d'acqua possano raggiungere livelli di attenzione,anche in virtù del fatto che la quota neve rimarrà piuttosto alta (quasi sempre sopra ai 2000m).
Nella giornata di lunedì ed in particolare dal pomeriggio i fenomeni si attenueranno concedendo soprattutto al centro nord una tregua mentre le piogge si localizzeranno al centro sud. Martedì e mercoledì si attiveranno venti più freschi e asciutti da nord est i quali riporteranno il bel tempo al nord ovest e lungo la costa tirrenica mentre al nord est e lungo la costa adriatica prevarrà una variabilità generale che porterà ancora brevi piogge o rovesci,soprattutto al centro-sud e soprattutto nelle zone interne.
Come detto da mercoledì sera il mediterraneo potrebbe vedere la rimonta di un promontorio di alta pressione africana,in grado di deviare le perturbazioni atlantiche e di assicurare almeno per 48 ore il bel tempo sull'Italia.
Bel tempo che però si limiterà al centro sud,visto che al nord e toscana l'alta pressione e la grande umidità per le piogge appena trascorse attiveranno le prime importanti nebbie,le quali contribuiranno a tenere basse le temperature massime.
Regna ancora molta incertezza sull'evoluzione che potrà caratterizzare il prossimo week end,anche se la linea di tendenza più seguita dai principali modelli è quella di una nuova elevazione azzorriana con affondo del vortice polare stavolta molto ad ovest,in pieno oceano. Il risultato sarebbe l'attivazione di correnti meridionali con venti di scirocco pronti a portare copiose precipitazioni soprattutto al nord ovest e temperature in netta risalita,soprattutto al centro-sud.
Aggiorniamo infine anche le previsioni stagionali confermando quanto detto ultimamamente circa la grande forma del vortice polare stratosferico. 
Non c'è ancora certezza sul lungo termine,ma parrebbe che i principali modelli avessero virato verso una prima vera accelerata del vortice polare troposferico almeno fino a metà mese. 
Il tutto mentre come detto ai piani più alti è in corso ormai dalla seconda metà di ottobre uno strat-cooling, con vortice polare stratosferico bello chiuso e temperature nettamente sotto la media stagionale. Non è da escludere quindi che un ulteriore cooling tra i 2 e i 10hpa previsto nei prossimi giorni,qualora non dovesse trovare ostacoli in troposfera, possa forzare l'indice NAM.
Al momento è ancora presto pensare ad un superamento della soglia positiva di +1,5, ma riteniamo che vi si possa andare molto vicini attorno a metà mese,con un indice AO che potrebbe risalire e mantenersi positivo per gran parte del mese. 
Sarà quindi necessario tenere sempre d'occhio il profilo del NAM e le carte della stratosfera,poichè oramai è nota l'importanza che le sorti del vortice polare stratosferico durante questo periodo dell'anno,possano poi avere sulla stagione invernale.

mercoledì 24 ottobre 2012

WEEK END TRA PIOGGIA E NEVE A BASSA QUOTA,POI ANCORA PIOGGE ALL'ORIZZONTE?

Sta finalmente per lasciarci la possente figura alto-pressoria che si era installata sul mediterraneo negli ultimi giorni e che aveva poi coinvolto gran parte dell'europa centrale.
 Il cambiamento è già in corso in queste ora con un centro di alta pressione in migrazione verso nord-ovest che avrà come meta addirittura la Groenlandia e che consentirà la discesa del vortice polare in persona (anche se in forma alquanto sbiadita) verso la penisola scandinava e la siberia occidentale.
 Lo scossone sarà quindi piuttosto repentino e passeremo nel giro di 48 ore da un caldo anomalo per il periodo alla prima ondata di aria artica che porterà la neve fino a quote collinari sia sulle alpi che,in particolare, sull'appennino centro-settentrionale.
Il maltempo aprirà le danze da venerdì quando una perturbazione atlantica aggancerà il fronte del vortice polare proprio in prossimità del mar tirreno,innescando una ciclogenesi mediterranea capace di determinare un peggioramento particolarmente intenso soprattutto al centro-nord.
La Toscana risulterà stavolta la regione più colpita con piogge sotto forma di intensi rovesci e forti temporali che si localizzeranno soprattutto lungo la costa e che tra venerdì sera e sabato pomeriggio potrebbero interessare gran parte della regione (venerdì sera anche la piana FI-PO-PT e sabato le province centro-meridionali), con associate locali grandinate.
Sabato il maltempo si sarà esteso a gran parte del centro nord con Toscana e nord est che saranno le zone più colpite mentre intensi temporali raggiungeranno anche gran parte della costa tirrenica fino alla calabria. Nella giornata di sabato inizierà anche ad affluire aria più fredda che inizialmente si addosserà alle alpi  con la quota neve che specie sulle dolomiti crollerà a fine giornata fino a 500-400m e localmente anche più in basso.
Nella notte tra sabato e domenica i venti inizieranno a girare da nord-est diventando particolarmente intensi tra emilia e toscana ed accompagnando l'ingresso dell'aria più fredda con l'isoterma -4 ad 850hpa che si adagerà lungo l'appennino e la -2 che sfonderà addirittura sulla toscana.
 L'ultima fase delle precipitazioni, attesa per domenica tra mattina e pomeriggio quindi porterà la neve in appennino a quote molto basse attorno ai 400m sui versanti emiliani e sui 600-700 lungo quelli toscani,anche se non si può escludere locali spruzzate anche più in basso. Nel corso della domenica il maltempo si sposterà lentamente verso sud e coinvolgerà anche i versanti adriatici,anche se le precipitazioni non raggiungeranno i livelli ottenuti dalle coste tirreniche.
Lunedì il tempo potrebbe migliorare al nord con toscana e centro-sud adriatico però ancora sotto piogge e cieli grigi,mentre l'aria fredda avrà fatto calare nettamente le temperature. Martedì potrebbe essere una giornata di tregua ma segnata da un nuovo intenso peggioramento in serata determinato da una profonda lacuna barica che si stabilizzerà sul mediterraneo e da un affondo del vortice polare fin sulla gran bretagna dove, secondo le ultime emissioni, pare voglia soggiornare qualche giorno. Se tale ipotesi venisse confermata assisteremmo ad una fase di emergenza per gran parte dell'Europa centro-occidentale con piogge alluvionali e venti fortissimi, sulla nostra penisola si instaurerebbero correnti instabili occidentali in grado di determinare un periodo molto piovoso al nord e toscana ma senza situazioni allarmanti,in un contesto termico nella media (chiaramente molto più freddo degli ultimi giorni).
La situazione appare comunque ancora da definire, visto l'alta instabilità delle figure bariche che si spartiranno lo scacchiere europeo nei prossimi giorni.
Chiudiamo con un breve aggiornamento sulla progressione stagionale,ed in particolare su quei tasselli menzionati nelle previsioni stagionali e che sono fondamentali per capire (o almeno provare a farlo) come sarà il prossimo inverno.
1) Snow cover: non siamo di fronte ad un avanzamento da record ma tuttavia ci manteniamo ampiamente su valori utili per poter predire poi un indice AO generalmente negativo durante il trimestre invernale. Nei prossimi giorni si alterneranno rimonte anticicloniche ed affondi gelidi sulla siberia, il che favorirà uno scontro tra masse d'aria molto diverse che dovrebbe permettere copiose nevicate.
 Ai fini della negatività dell'indice AO infatti è sufficiente la neve al suolo e non che vi siano termiche da gelo assoluto (non serve una -20 ad 850hpa, bastano 0 gradi al suolo per consentire l'accumulo della neve).
2) Stratosfera: assistiamo ad un notevole raffreddamento della stratosfera in questi giorni, raffreddamento molto intenso ed esteso data la stagione ancora precoce.
 Addirittura più intenso di quello osservato ad ottobre 2011, mese che ha poi preceduto un periodo di intensissima attività del vortice polare stratosferico. Alle quote medio-alte non sembra inoltre arrivare nessun sussulto dei disturbi troposferici (indice AO attualmente a -3). 
Come sempre un vortice polare stratosferico così forte (come appare al momento) è un fenomeno da monitorare perchè potrà poi sfociare facilmente in un superamento della soglia NAM (tra novembre e dicembre), superamento che potrà essere o in positivo (in caso di ulteriore raffreddamento e rinforzo) o in negativo.
 Con una QBO negativa ed un solar flux non troppo elevato tuttavia, visto anche il deficit di ghiacci e la debolezza cronica del vortice polare troposferico, non dovrebbero esserci problemi di stratcooling,anche se rimane un'incognita l'attività del sole (minimo?massimo?).

giovedì 18 ottobre 2012

Un ottobre primaverile che nasconde le basi di un SUPER INVERNO!

Dopo la modesta perturbazione dei giorni passati che era stata largamente sopravvalutata con tanto di inviati speciali in varie città pronti a raccontare il disastro in diretta,nemmeno si trattssedi un uragano, ecco che Ottobre ci sorprende con una lunga fase anticiclonica. Sebbene questo mese non sia infatti nuovo a lunghi periodi stabili e soleggiati, quella di quest'anno appare una fase mite perticolarmente sopra le righe.
A 1500m di quota si registrano temprture fino a 10 gradi superiori alla media al centro nord, mentre al sud il caldo è ancora più intenso.
Il protagonista è ancora una volta l'antciclone africano ch, sospinto da un ITCZ ancora piuttosto alto di latitudine, torna a far visita al mediterraneo. Il risulato di tale assetto barico sono temperature primaverili duante le ore più calde della giornata con nebbie al centro nord nelle ore notturne,nebbie che saranno gli unici segni dell'avanzata sagionale nei prossimi giorni.
Di piogge nemmeno l'ombra, anzi è probabileche gran parte del mese trascorra all'asciutto,con fenomeni non troppo intensi relegati forse soltanto agli ultimissimi gioni di Ottobre.
Risulta quindi molto semplice prevedere il tempo per i prossmi 7-8 giorni sulla nostra penisola: sole e temperature miti su tutta l'Italia almeno fino a martedì, ad eccezione delle nebbie che come detto interesseranno soprattutto la pinaura padana,limitando oltre che la visibilità anche la risalita delle temperature massime.
Venti deboli o assenti e temperature minime che al centro-nord potrano invece subire qualche lieveritocco verso il ribasso. Soltanto a metà della prossima settimana e solo al centro sud una goccia fredda potrebbe portare un po' di instabilità favorendo qualche temporale sulle isole e all'estremo sud. I meno appassionati di metereologia dunque vivrano un periodo di clima mite e gradevole almeno fino al prossimo week end, non noteranno alcun cambiamento e potranno perfino pensare che siamo di fronte all'ennessima conferma di un inesirabile aumento delle temperature globali.
Purtroppo però le cose stanno molto diversamente,tanto è che nel cors della prossima settimana si verificherà un cambiamento radicale nella circolazione atmosferica dell'emisfero nord, cabiamento probabilmente non subito efficace per le sorti del Mediterraneo,ma determinante per i prossimi mesi. Tale cambiamento con tutta probailità sarà il primo passo mosso dal generale inverno,un passo netto e deciso verso la conquista dell'europa centro-occidentale (conquista che va in porta oramai da 3 inverni consecutivi), una sorta di posizonamento delle truppe nei punti strategici. Come avevamo detto fin da agosto infatti questa stagione fredda 2012/2013 si presentava con ottime basi ma con ancora molti dubbi da risolvere,almeno per la prima parte dell'inverno. I dubbi principali riguardavano la situazione in zona RM (ovvero la disposizione dell anomalie delle acque superficiali tra Canada orientale e Groenlandia), la situazione delle SSTA nel pacifico (NINO Modoki/NINA est) e lo snow-cover euroasiatico,o per meglio dire il suo tasso di crescita. Sappiamo anche come il mese di Ottobre sia fondametale per determinare la configurazione tipica almeno della prima fase invernale,ebbene i tasselli stanno andando tutti in un'unica direzione: gelo vero su gran parte d'Europa già a fine novembre!
Nei prossimi giorni infatti assisteremo ad un movimento chiave del vortice polare,ovvero la sua dislocazione sulla siberia,movimento questo tipico di autunni precedenti grandi inverni europei,ed inoltre raramente osservato in passato così come ce lo mostrano i modelli in questo autunno 2012. Assisteremo infatti ad un'incredibile crisi del vortice polare che migrerà sulla siberia,per poi puntare addirittura all'europa dell'est!
Questi movimenti dovrebbero essere in grado di innescare un accrescimento dello snow-cover da record nei prossimi 15 giorni,e ciò garantirebbe la nascita di un possente anticiclone ibrido (ma con crescente componente termica) sulle steppe siberiane, noto agli amici come Orso.
L'importanza di questa figura altopressoria viene a volte un po' fraintesa, si pensa infatti che quando l'anticiclone russo-siberiano sia presente in gran spolvero già ad ottobre il gelo ci raggiungerà poi in inverno,in realtà questa alta pessione termica non agisce così direttamete sull'inverno europeo. La sua azione è indiretta e prevede una delicata interazione con il vortice polare stratosferico,interazione tale da riultare poi nei mesi invernali fondamentale per indebolire il vp su tutta la colonna consentendo un crollo dell'indice AO. A seguito di tale crollo poi il gelo giunge sull'europa centro-occidentale,ma non necessariamente accompagnato dall' Orso russo.
Due esempi classici sono i dicembre 2009 e 2010, mesi che potrebbro somigliare moltissimo al prossimo dicembre 2012!
Per quanto riguarda invece le anomalie in zona atlantico settentrionale non ci attendiamo grandi cabiamenti in poco tempo,l'anomalia è infatti talmete intensa da richiedere un periodo piuttosto lungo per potersi modificare,dunque il rischio principale rimane quello di vedere una NAO molto negativa anche nella prima fase invernale.
Al momento consideriamo in pole per la prima parte dell'inverno proprio i paesi del'europa centro-occidentale,mentre limitatamente alla nostra penisola dovrebbe essere il centro-nord a godere dei fenomeni più cruenti almeno fino a fine anno. Sul fronte ENSO invece sembrerebbe che si vada incontro ad una sorta di NINA est piuttosto che un Modoki,ma comunque l'intensità de fenomeno non dovrebbe rappresentare una forzante per la prima fase della stagione.
Seguiamo dunque i primi emozionanti movimenti checi annunciano un super inverno (almeno nella sua prima parte) e che potrebbero addirittura regalare gelide sorprese nell'ultima parte del mesequando aria siberiana potrebbe sfiorarci,quasi a farci capire cosa dovremo attenderci.
E' chiaro che con quste premesse vengono confermate tutte le ipotesi di una fine di novembre-inizi di dicembre freddi e nevosi al centro-nord (e Toscana),tuttavia si tratta di probabilià e non di certezza.
Al momento più che di un'eccessiva occidentalizzazione dovremmo aver paura di un eccessivo disturbo al vortice polare che originandosi in troposfera potrebbe andare ad agire ai piani alti,innescando così di risposta un raffreddamento stratosferico in grado di indurre la positività dell'indice AO nella fase centrale dell'inverno.
 Sinceramente crediamo che anche in caso di condizinameto stratosferico (che comunque non interverrà prima di metà novembre) le sorti di qesto inverno siano segnate verso il freddo sull'europa, sia perchè difficilmente il vortice polare potrà ingranare prima di metà dicembre (deficit ghiacchi/QBO-/debole attività solare), sia perchè qualora lo facesse in troposfer avremmo già un'alta pressione termica dominante sulla siberia,in grado di determinare un muro invalicabile per il getto atlantico. In quest'ultimo caso però potremmo assistere ad un febbaio 2012 piuttosto che ad un dicembre 2009,il che sposterebbe le zone maggiormente interessate ma non il risultato: freddo,freddo,freddo.
Ovviamente non possiamo ancora azzardare ipotesi sull seconda parte dell'inverno,tutto dipenderà dai prossimi due mesi,ma è evidente che vi sono basi ottime.In conclusione date un occhio ache ai grandi movimenti su scala emisferica in questo periodo di scarse emozioni sulla nostra penisola!

sabato 6 ottobre 2012

PREVISIONI STAGIONALI OTTOBRE-NOVEMBRE-DICEMBRE 2012

Eccoci arrivati ad uno dei momenti più entusiasmanti della stagione per gran parte dei meteo-appassionati: il momento delle prime tendenze invernali!
Qest'anno siamo in netto ritardo rispetto al solito, nelle ultime due annate infatti le prime tendenze erano già state proposte a fine agosto, ma come vedrete questo 2012 presenta aspetti davvero complicati da comprendere e da inserire nell'analisi dei prossimi mesi.
Dobbiamo quindi partire da un'importante premessa, ovvero la rarità di anni presenti in reanalisi con caratteristiche simili a questa ultima parte del 2012, ed in particolare la difficoltà nel trovare anni aventi ENSO, attività solare, QBO e AMO coerenti con la situazione attesa quest'anno.
Partiamo quindi dall'analisi dei principali indici, sia i loro valori attuali sia il loro valore previsto nei prossimi mesi.
1) AMO: tale indice risulta nettamente positivo e lo rimarrà con grande probabilità almeno fino a primavera. E' probaile anzi che si possano raggiungere valori notevoli soprattutto nella prima fase invernale.
2) QBO: la qbo si mantiene saldamente nella sua fase orientale (segno negativo), alla quota di riferimento di 50mb non dovrebbe verificarsi l'inversione di segno almeno fino a fine anno, anche se come sempre risulta molto difficile prevdere esattamente la sua inversone.
3) ENSO: dopo le prime proiezioni che parlavano di un NINO per quest'inverno i modelli hanno rivisto al ribasso il riscaldamento delle acque del pacifico. Dovremmo quindi apprestarci a vivere una fase contraddistinta da un indice ONI mai al di sopra del + 0,5 con addirittura un ritorno della NINA nella seconda fase della stagione.
4) ATTIVITA' SOLARE: il sole è attualmente in fase di massimo,ma appare chiaro che si tratti di un' attività debolissima e solitamente tipica di un minimo solare.
In particolare l'AP index rimane a valori da sonno profondo, questo è molto importante in quanto potremmo di conseguenza considerare valida l'accoppiata ATTIVITA' SOLARE BASSA/QBO negativa, nonostante appunto la fase di massimo.
Ovviamente oltre a questi quattro indici principali non possiamo non considerare la PDO ancora in fase negativa e, cosa forse ancor più interessante, l'estenione record dei ghiacci artici estivi (ovviamente stiamo parlando di un record in negativo).
Tutti questi fattori spingono verso una partenza quantomai stentata del vortice polare, con una prima fase invernale molo fredda e perturbata e con indici NAO e AO nettamente negativi.
Una sorta di 2009 bis, con un mese di dicembre scoppiettante sul mediterraneo, anche se probabilmente il top del gelo potrebbe affermarsi tra europa centrale ed occidentale. Anche uno dei principali predictor del segno della NAO invernale, ovvero il valore di tale indice registrato a Maggio (quando è stato negativo) sembra andare in tal senso.
Ecco però emergere un primo problema,ovvero l'assenza del classico tripolo (+-+) nelle anomalie delle acque superficiali in oceano atlantico che è alla base di tutti gli inverni in NAO negativa. La zona RM non solo non presenta al momento anomalie negative (come da tripolo) ma fa registrare record di segno opposto.
C'è tempo per un suo cambiamento, tuttavia al momento la disposizione delle SSTA non pregiudica a nostra avviso il segno della NAO, quanto piuttosto la sua intensità. Dovesse rimanere tutto come adesso infatti potremmo avere riptuti slanci azzorriani ma con affondi del getto troppo ad ovest, NAO negativa si quindi, ma addirittura troppo per avere il gelo sule mediterraneo.
 Proprio degli affondi autunnali troppo ad ovest potrebbero determinare importanti risalite altopressorie sull'eropa dell'EST e sull russia europea,il che potrebbe determinare la comparsa del secondo problema: un mancato avanzamento dello snow-cover euroasitico. La copertura nevosa della russia europea nel mese di ottobre infatti è negli ultimi anni il principale predittore del segno dell'indice AO invernale.
Dovremo quindi tenere d'occhio la mappa che indica tale copertura e augurarci che già a partire dalla seconda decade possa innescarsi una rapida avanzata del manto nevoso, evento questo che sarebbe in grado poi di contrbuire a partire da fine Novembre- inizio Dicembre alla destabilizzazione del vortice polare.
Dunque le premesse sono quelle di una prima parte di inverno particolarmente fredda e nevosa sull'europa, con un vortice polare nettamente disturbato fino in stratosfera soprattutto nel mese di dicembre, mentre i rischi maggiori potrebbero essere determinati da una NAO troppo negativa (a causa di una non idonea disposizione delle SSTA atlantiche) e da un AO positiva in caso di mancato avanzamento dello snow-cover euro-asiatico. Entrambe queste due ipotesi sono comunque di difficile realizzazione, e soprattutto per quanto riguarda la seconda le carte delle anomalie previste per novembre mostrano la nascita di una possente figura alto pressoria ad est, l'orso russo-siberiano, figlio proprio dell'effetto albedo conseguete ad un grane innevamento delle steppe russe. Dovremo quindi mantenere gli occhi puntati sulle due carte presenti sulla destra: snow-cover ed SSTA, per assicurarci che tutti i tasselli possano incastrarsi e regalarci un grande inverno, quantomeno nella sua prima parte.

Infine solo due parole su un'osservazione fatta durante i mesi di settembre: anni in cui il mese di settembre è risultato essere più piovoso della norma hanno poi mostrato i seguenti indici durante il mese di Dicembre: NAO -0,72; AO -1,13. Gli anni in cui viceversa i mesi di settembre hanno visto deficit di pioggia hanno poi avuto i seguenti indici dicembrini: NAO + 0,63; AO +1,01. La correlazione sembrerebbe evidente anche se si riferisce soltanto agli ultimi 14 anni (dal 1998 in poi) in quanto ha poco senso valutare le anomalie di pioggia in anni troppo lontani, con assetti barici troppo diversi dagli attuali. Prendendo per buona tale correlazione quindi, visto il surplus di piogge al centro nord durante il mese appena trascorso dovremmo attenderci NAO e AO negative durante la seconda parte di novembre ed il mese di dicembre, come proposto anche dagli altri indici.
Concludendo quindi potremmo aspettarci un mese di ottobre abbastanza in linea con le medie,con precipitazioni leggermente al di sotto delle medie tranne centro nord ed in particolare i versanti occidentali,ma con la possibilità di irruzioni di aria più fredda da est. Novembre dovrebbe segnare la vera e propria svolta con tempo perturbato e fresco ma con le prime avvisaglie di una NAO negativa,ovvero freddo e pioggia soprattuto al centr-nord con centro-sud spesso situato sul ramo ascendente con conseguente richiamo caldo. A dicembre la situazione dovrebbe ulteriormente evolversi verso una negativizzazione di NA e AO, anche nei primissimi giorni del mese, con la possibilità di un'importante ondata di gelo sull'europa centrale e occidentale. Freddo e neve coinvolgerebbero principalmente il centro nord almeno nel primo mese d'inverno. Ovviamente dovremo seguire gli aggiornamenti quasi quotidianamete perchè saranno possibili colpi di scena (ENSO, segno QBO...etc)

venerdì 5 ottobre 2012

ALTA PRESSIONE SULL'ITALIA MA CON FIANCO EST SCOPERTO,MOLTE NUBI AL CENTRO NORD E DA MERCOLEDI' ANCHE PIOGGE



Prosegue una fase di tempo particolarmente monotono, caratterizzato da cieli nuvolosi o coperti soprattutto al centro nord, con locali deboli piogge e temperatue leggermente al di sopra della media. Un autunno insomma che mostra solo la parte più "noiosa" di se con nubi sterili che coprono il sole, alti tassi di umidità e temperature minime abbastanza elevate.
Nei prossimi giorni non vi saranno grandi cambiameti,anzi al centro-sud lungo il versante tirrenico un richiamo caldo farà si che le temprature possano salire ancora portandoi nettamete sopra le medie. Come detto più volte il particolare assetto teleconnettivo consente una disposizione delle SSTA tale da determinare un ITCZ (ovvero la posizione dell'anticiclone africano) ancora abbastanza settentrionale, fatto questo che funge da barriera ad affondi atlantici convinti in pieno mediterraneo. Le SSTA atltantiche poi rimangono favorevoli ad affondi perturbati molto occidentali,anche se si nota un tenttivo di trasferimento dell'anomalia negativa verso sud-ovest, tendenza che se conermata potrebbe prmettere dei cut-off del getto maggiormente occidentali e consentire risalite azzorriane verso nord in alantico, in grado di deviare anche verso la nostra penisola le saccture nord-atlantiche (come alcuni modelli lasciano intravedere nel medio-lungo termine).
 Dalle nostre tendenze stagionali (on-line tra oggi e domani) comunque emerge che ottobre non dovrebbe essere un mese particolarmente piovoso, a causa di affondi atlantici ripetuti sull'europa centrale aventi come target finale proprio la catena alpina.
Un vero e proprio sblocco dovrebbe aversi con novembre quando ci aspettiamo AO e NAO negative, il che vorrebbe dire prima peggiorementi particolarmente efficaci con veri e propri treni di prturbazioni atlantiche e poi (ma avremo mod di approfondire la questione) una prima parte di inverno particolarmente scoppiettante! Ma torniamo al tempo dei prossimi giorni, come detto l'alta pressione africana sposterà i suoi massimi verso ovest posizionandosi sulla spagna meridionale e lasciando scoperto il versante adriatico della nostra penisola.
Tra domani e domenicail tempo tenderà a peggioare al centro-nord anche se si tratterà principalmente di nubi sterili, grazie allo scivolamento verso sud-est di aria più fresca ed instabile nord-atlantica in scorrimento lungo il bordo dell'alta pressione.
Domenica le nubi copriranno gran parte della penisola con temperature in calo al centro nord ed in netta risalita al sud,soprattutto lungo il versante tirrenico.
Domenica le piogge si concentreranno quasi esclusivamente lungo le alpi e al nord est ma non si tratterà comunque di fenomeni intensi, salvo qualche isolato temporale.
 Lunedì e martedì non avremo grandi cambiamenti, sempre tempo grigio al centro-nord con piogge isolate e di debole entità più probabili al nord est, mentre da martedì sera avremo una più importante ritirata dell'alta pressione che lascerà probabilmente il campo ad una debole saccatura atlantica in arrivo da ovest.
Tale perturbazion dovrebe portare veloci fenomeni temporaleschi su gran parte de nord e toscana tra giovedì e venerdì, ma si tratterà comunque dell'ennesimo peggioramento rapidissimo in veloce spostamento verso est.

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Nel lungo termin le carte iniziano infine a mostrare una più decisa elevazione verso nord dell'alta pressione azzorriana che potrebbe consentire un affondo artico sull'europa centrale con target al momento situato come detto sulle alpi centrali,in linea con le previsioni stagionali per ottobre, non vi sarebbero insomma ancora le condizioni per avere pioge intense e continue sulla nostra penisola, ma ci dovremmo accontentare di un brusco calo termico, con temperature che potrebbero scendere molo al di sotto dei valori attuali e con la prima neve sulle alpi.

sabato 29 settembre 2012

PIOGGE E TEMPORALI FINO A LUNEDI',POI QUALCHE GIORNO DI INSTABILITA' IN ATTESA DELL'ALTA PRESSIONE?

Finalmente l'affondo atlantico che tanto ha insistito sulla penisola iberica sembra voler muovere verso EST riuscendo così ad interessare in modo più convinto la nostra penisola. In questi giorni come annunciato abbiamo avuto una lunga fase di maltempo soprattutto al nord ovest,ed in particolare tra Liguria e Alta Toscana,le classiche zone interessate con circolazioni sciroccali.
Sul resto del paese come previsto i cieli sono stati grigi (al centro) con piogge improvvise ma di scarsa intensità e qualche rapidissimo temporale. Al sud poi l'ha fatta da padrone il sole con temperature pienamente estive e quasi ovunque sopra i 30 gradi. Altro fattore dominante è stata l'altissima umidità trasportata dai caldi venti di scirocco direttamete dal nord-africa.
Le cause di tale configurazione sono da ricercarsi nel particolare assetto di teleconnessioni in atto in questo periodo, che come conseguenza (o causa,il dibattito è sempre lo stesso!) ha determinato un'organizzazione delle SSTA atlantiche tale da consentire affondi molt occidentali e un posizionamento dell'alta pressione sub-tropicale ancora molto settentrionale.
Proprio la mappa riguardo l'ITCZ (che indica la latitudine di posizionamento dell'alta africana) non mostra arretramenti netti verso sud,e questo ci fa intuire come anche nel medio-lungo termine dovremo fare i conti con un'alta pressione di origine africana e con temperature sopra la norma.
Torniamo però alla perturbazione atlantica in lento spotamento verso est,purtroppo nel suo cammino verso il nostro paese la saccatura tenderà a riassorbirsi e ciò impedirà un peggioramento di stampo autunnale su gran parte del paese,proprio nelle zone fino ad oggi meno colpite dalle piogge. Non avremo in sostanza piogge costanti e durature accompagnate da un vistoso calo termico,configurazione tipica autunnale, ma un peggioramnto rapido di natura estiva.
Si innescheranno infatti forti temporali soprattutto lungo la fascia tirrenica centro-meridionale dove si raggiungeranno valori di lifted-index da fondo scala. I temporali più intensi colpiranno tra qualche ora,e più precisamente tra stasera e la mattina di domenica soprattutto sulla Liguria,l'Alta toscana,il Grossetano e gran parte del Lazio.
Si tratterà di fenomeni anche molto intensi alimentati dall'aria calda ed umida in risalita da sud e da un mar tirreno ancora molto caldo.
Domenica il maltempo si estenderà a gran parte del centro-nord e nel corso del pomeriggio scenderà anche verso le zone tirreniche del centro sud. Già dalla serata di domenica però le piogge ed i temporali si attenueranno, concentrandosi soprattutto al nord-est ed alta toscana dove probabilmente il tempo rimarrà perturbato anche per gran parte di Lunedì.
Nella prima parte della prossima settimana il mediterraneo sarà punto di incontro tra correnti umide atlantiche e alta pressione,il clima risulterà così mite e variabile. Almeno fino a mercoledì il nord risulterà scoperto e più esposto a correnti occidentali con cieli grigi e piogge intermittenti ed improvvise mentre scendendo verso sud troveremo condizioni via via migliori con il sole a fare da protagonista. Sulla toscana potremo avere cieli velati e locali piogge soprattutto sulla fascia settentrionale della regione,si tratterà però di fenomeni di scarsa intensità che nel corso della settimana lasceranno il posto al sereno.
 L'alta pressione dovrebbe infine tornare con più convinzione su gran parte del paese a partire dal prossimo week end, alta pressione che potrebbe estendersi molto a nord coinvolgendo gran parte dell'Europa ma lasciando scoperto il fronte orientale.
 I modelli mostrano da qualche run un poderoso affondo freddo sulla russia europea, il primo della stagione.
Tale configurazione si fa molto interessante perchè se è vero che in tal caso l'Italia si troverebbe in regime di alta pressione con spifferi freschi da est ma senza piogge, è altrettanto vero che il raffreddamento della russia e soprattutto l'inizio del'estensione dello snow-cover ottobrino sono fattori fondamentali per forzare una circolazione tipica di AO negativa nella prima fase invernale.
Al momento sono solo debolissimi segnali ma potremmo avviarci verso un autunno non straordinario, con piogge in media o a di sotto, ma seguito da un mese di Dicembre gelido,come avremo modo di parlare molto presto nell'aggiornamento delle previsoni stagionali!

sabato 22 settembre 2012

DOPO LA GRANDE INCERTEZZA ECCO SPUNTARE UN PERIODO DI MALTEMPO



Quasi sciolta la prognosi da parte dei principali modelli, seppure rimangono ancora importanti differenze tra i due più autorevoli ovvero UKMO e ECMWF, con il primo più orientato al maltempo ed secondo invece più clemente.
Ci appresteremo a vivere un periodo di vero "brutto tempo", dove con il termine brutto non si intende esattamente maltempo con freddo e piogge ma più precisamente un periodo he scontenterà gran parte della penisola.
L'Italia infatti, nel periodo cmpreso tra oggi e mercoledì/giovedì 26 risulterà verosimilmente suddivisa in tre zone climatiche, tutte e tre però avranno in comune un fattore: lo scirocco!
L'affondo atlantico infatti pare ormai inquadrato molto ad ovest, posizionato sulla penisola iberica e con asse sud-ovest/nord-est, richiamato in quella zona dall' ex uragano tropicale come ci era stato mostrato in alcuni run dai modelli qualche giorno fa.
 La direttrice dell'affondo sarà dunque molto meridionale ed orientata in modo tale da attivare intensi venti di scirocco sul mediterraneo. Come detto, salvo aggiustamenti delle ultime ore, questo contribuirà a spaccare l'Italia in tre fasce: al NORD avremo tempo generalmente perturbato con piogge e temporali, soprattutto su piemonte e lombardia in un primo momento ed al nord est nella seconda fase.
Le piogge potranno risultare anche molto intense grazie al fenomeno dello stau tuttavia non dureranno per tutto il periodo preso in esame ma saranno piuttosto intermittenti.
Al CENTRO invece avremo un rialzo termico con aumento dell'umidità con cieli coperti e sensazione d'afa. Pioggerelline intermittenti potranno arrivare a sorpresa, soprattutto tra liguria ed alta toscana, altrove in generale clima caldo e nè bagnato, nè soleggiato.
Al SUD invece lo scirocco accompagnerà aria molto calda africana in risalita da sud-est con la +20 ad 850hpa (valore tipico estivo) che si riaffaccerà su molte regioni, sole e massime in deciso aumento fino a sfiorare i 35 gradi, in poche parole un prolungamento d'estate!
 Il giorno peggiore in quanto a maltempo dovrebbe essere la giornata di lundeì, quando al nord si svilupperanno anche forti temporali,sopattutto tra ovest piemonte e lombardia. Per la toscana come detto i venti di scirocco porteranno un aumento termico e cieli grigi,ma senza pioggedi rilievo. Tuttavia qualche debole precipitazione potrà interessare quasi tutto il periodo (domenica-mercoledì), ma si tratterà di fenomeni deboli e intemittenti,più probabili sulla parte settentrionale della regione.
 Tale situazione come detto appare abbastanza bloccata almeno fino a metà settimana quando la saccatura atlantica potrebbe avanzare verso est.
Al momento ECMWF non mostrà però un affondo troppo deciso sul tirreno con la perturbazione vista passare abbastanza alta di latitudine e piogge e temporali che tra giovedì e sabato dovrebbero interessare principalmente il nord est.
La traslazione verso est permetterà comunque l'ingresso di aria più fresca e deteminerà la fine dell'ondata calda al sud con calo delle temperature ovunque nel prossimo week end. Difficilissimo spingersi poi nel lungo termine visto l'incertezza che purtroppo ancora determina queste uscite modellistiche, potremmo ipotizzare comunque il ritorno alla situazione classica di questo settembre con saccatura atlantica in veloce fuga verso sud-est, alta pressione azzorriana su europa centrale e venti più freschi lungo la fascia adriatica.
Chiudiamo ricordando comunque che non si possono ancora escludere a 100% piogge intense sul nord ovest italiano, in quanto basterebbe una lieve modifica della configurazione per coinvolgere maggiormente il nostro paese.
Rispetto però a qualche giorno fa i vari run dei GM si sono fatti meno preoccupanti  dovrebbe essere scongiurata l'ipotesi "alluvionale" per tali regioni.

martedì 18 settembre 2012

DOMANI RAPIDA PERTURBAZIONE CON TEMPORALI E CALO TERMICO,POI INCERTEZZA ESTREMA: PIOGGE ALLUVIONALI O CALDO AFRICANO?



L'incertezza domina le uscite modellistiche degli ultimi giorni,incertezza che nasce dalla difficoltà dei modelli di prendere una strada univoca riguardo la situazione che andrà creandosi sull'Atlantico centro-meridionale.
Su questa zona infatti sarà in azione, in spostamento verso ovest, ciò che resta di un uragano tropicale il quale probabilmente vedrà cambiare il suo "cuore" da caldo (tipico degli uragani), a freddo, divenendo così un trottolo depressionaria in grado di far impazzire ogni previsione.
Purtroppo non si tratta di pochi dettagli ma di un vero e proprio stravolgimento della previsione, a seconda che l'asse della saccatura atlantica prenda un' inclinazione o un' altra.
 Le due ipotesi al momento possibili sono così estremamente diverse, una prevede un affondo molto occidentale con risalita di aria caldissima per la stagione dal deserto africano e superamento della soglia dei 35 gradi su gran parte del centro nord, l'altra prevederebbe invece un maggior est shift con risalita africana limiata al sud e piogge alluvionali al centro-nord. Proprio nel caso prevalga questa seconda ipotesi dovremmo davvero fare grandissima attenzione in quanto si creerebbe una situazone potenzialmente "drammatica" per regioni quali Piemonte, Liguria, Lombardia ed alta Toscana. Avremmo infatti il ramo ascendente dell'affondo atlantico posto lungo il tirreno, con pescaggio di aria umida e molto calda da sud in contrasto con quella nettamente più fresca atlantica.
Questa ipotesi più estrema tuttavia appare fortunatamente la meno probabile,ma proprio pe la sua pericolosità non può essere sottovalutata.
 L'ipotesi più probabile infatti è quella di un lungo richiamo caldo prefrontale, in grado di determinare una nuova ondata africana sulla nostra penisola, con temperature verso i 40 gradi al centro-sud ma molto caldo e afoso anche al centro-nord. A seguire la pofonda saccatura atlantica potrebbe traslare lentamente verso est avvicinandosi al mediterraneo ma probabilmente con un asse ancora molto inclinato verso ovest ed una scarsa componente meridiana.
In tal caso le piogge più diffuse si concentrerebbero al centro nord con la Toscana che potrebbe rischiare nuovamente di essere saltata (fatta eccezzione per l'estremo nord della regione) dal peggioramento proprio a causa di un affondo non troppo efficace.
Il periodo di grande incertezza previsionale inizia a partire da domenica, già a 120 ore infatti vi sono enormi differenze tra i principali GM (ECMWF maggioremente perturbato e GFS più "africano"), dunque è quasi inutile spingersi oltre, almeno fino a che non sarà inquadrato il giusto asse e la corretta evoluzione dell'affondo atlantico.
Intanto siamo pronti a goderci domani l'ennesima "fiacca" perturbazione, la quale affonderà senza decisione sulle alpi e traslerà velocemente verso est.
La raffrescata sarà netta ma anche di breve durata mentre le piogge ancora una volta saranno sotto forma di temporali isolati soprattutto sulla nostra regione, fenomeni invece più diffusi e abbondanti al nord est. In pratica si tratterà del terzo peggioramento quasi fotocopia, a testimoniare come, in linea con le previsioni a lungo termine, la svolta autunnale dovrà attendere.
Vedremo e come spiegato sopra settembre saprà regalarci grandi piogge oppure se ci saluterà con il caldo estivo,ma in entrambi i casi dovremo probabilmente rassegnarci ad un altro periodo di alta pressione, almeo fino a fine ottobre quando lo scenario potrebbe cambiare di colpo. Della parte finale dell'autunno e di quella iniziale invernale però parleremo tra qualche giorno, si addensano però nubi fredde e cariche di neve (per il centro nord) all'orizzonte!

martedì 11 settembre 2012

TRA MERCOLEDI' E GIOVEDI' VIOLENTI TEMPORALI AL NORD ED ALTA TOSCANA. A SEGUIRE ANCORA ALTA PRESSIONE



Come era emerso alle previsioni a lungo termine l'estate non semba voler abdicare sul nostro paese,nonostante due colpi durissimi sferrati il primo dalla perturbazione di fine agosto/ inizo settembre, ed il secondo in rrivo domani.
Due perturbazioni atlantiche particolarmente attive con quella del 2-4 settembre che addirittura pareva essere in grado di scavare un ciclone extratropicale che per i principali modelli fino a 48 ore poteva divenie addirittura un uragano di categoria 1!
Anche la perturbazione in arrivo da domani pomeriggio pareva avere le carte in regola per lasciare la nostra penisola, e più in generale il Mediterraneo, in una lacuna barica in grado di richiamare un treno di perturbazioni da ovest, mettendo così la parola fine alla siccità e all'estate 2012. Nonostante però un discreto carico di aria fredda, la quale porterà la neve sulle alpi di nord est nuovamente sotto i 2000m e fin vers i 1700, anche questo passaggio temporalesco risulterà rapidissimo e coinvolgerà soprattutto il nord est, il versante adriatico ed il centro sud. Già dalla serata di giovedì infatti gran parte del centro-nord si troverà nuovamente sotto cieli sereni,con le minaccioe nubi temporalesche spazzate via da freschi venti da nord e con temperature in netto calo. Il maltempo invece insisterà maggiormente al sud con temporali e piogge più insistenti sui settori orientali e su sicilia e calabria.
Stavolta anche la toscana cetro-settentrionale sembrerebbe poter essere interessata da forti temporali,anche se si tratterà di fenomeni in rapida evoluzione verso sud-est.
Domani MERCOLEDI' 12 i temporali inizieranno fin dalle prime ore della mattinata a bagnare il nord, in particolre avremo i fenomeni più intensi sulla lombardia e sull liguria, nel corso delle ore vere e proprie burrasche si abbatteranno invece sul nord est,dove i quantitativi di pioggia potrebbero essere davvero notevoli.
L'innesco di venti di libeccio favoriranno anche la genesi di temporali (non si possono escludere fenomeni violenti con la comparsa di temporali autorigeneranti) sul mar tirreno tra liguria e toscana in spostamento verso est.
La prima zona ad essere colpita sarà la costa della toscana settentrionale, piogge, gandinate e colpi di vento che si estenderanno dal tard pomeriggio verso le province di pistoia,prato e firenze. Nella notte tra mercoledì e giovedì al nord ovest avremo un rapido miglioramento mentre il maltempo raggiungerà il suo culmine sul nord est, emilia ed alta toscana.
Dalla mattinata di GIOVEDI' 13 avremo invece un rapido rasseneramento su tutto il centro nord con qualche isolato rovescio sulla romagna e sulla toscana centro-meridionale ma in rapida attenuazione, mentre le temperature caleranno grazie ai freschi venti nord-orientali. Il maltempo si sarà spostato quindi rapidamente verso sud lungo la fascia adriatica, con i temporali più intensi localizzati tra marche, abruzzo e calabria tirrenica.
Da VENERDI' 14 come detto sarà nuovamente l'alta pressione la protagonista sul mediterraneo, ed in particolare avremo una nuova visita dell'anticiclone africano. Stavolta però l'alta subtropicale scieglierà come meta del suo "viaggio" la penisola iberica, ciò ci metterà al riparo da una nuova ondat calda da record (per il periodo), ma non impedirà altri 5-6 giorni di caldo e tempo stabile soprattutto al centro-nord. Mentre al nord e toscana dunque proseguià questa appendice estiva il centro sud sarà alle prese con i "resti" della perturbazione, la quale si sposterà con estrema lentezza verso sud est regalando ancora una continua instabilità almeno fino a domenica sulle regioni meridionali.
Come detto il caldo ed il sole al nord dureranno almeno fino a mercoledì quando una nuova perturbazione potrebbe sfiorarci e scivolare ancora una volta troppo ad est, sulla falsa riga delle sue compagne, e in accordo con leprevisoni a lungo termine che mostravano un mese di settembre generalmente estivo e con rapidi affondi perturbati m in veloce spostamento verso est.

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