TENDENZE DICEMBRE 2013

TENDENZE DICEMBRE 2013
OTTOBRE 2013: TEMPERATURE NELLA MEDIA MA PRECIPITAZIONI ATTESE NETTAMENTE SOTTO LE MEDIE DEL PERIODO



sabato 20 aprile 2013

PREVISIONI STAGIONALI: MAGGIO FRESCO,GIUGNO STABILE E LUGLIO MOLTO PIOVOSO?

Riprendiamo l'aggiornamento del blog con un punto sulle consuete previsioni stagionali riguardanti la seconda parte della primavera e la prima parte estiva. Non possiamo non soffermarci però su quanto avvenuto durante questo inverno,un inverno che potremmo definire "caldo" per la nostra penisola anche se probabilmente la sensazione avvertita da molti non coincide con le termiche avute.
Tuttavia se si considera la vasta porzione d'Italia che si trova a sud del Po possiamo tranquillamente notare come l'isoterma di -5°C ad 850 hpa, utilizzata convenzionalmente per individuare discese di aria fredda durante il trimestre invernale, si sia affacciata in rarissime occasioni,e sempre per periodi di tempo estremamente limitati,raramente per più di 24 ore.
A nord non si è andati molto lontani da tale situazione,mentre un discorso diverso vale per la neve,la quale è riuscita a cadere nonostante termiche in quota none esaltanti. Il freddo al suolo dunque non è coinciso con quello in quota,almeno sul nostro paese,ma anche questa affermazione rischia di essere sbagliata se allarghiamo lo sguardo alle regioni subito a nord delle Alpi.
Sull'europa centrale,quella orientale e la Gran Bretagna infatti è in atto una vera e propria "piccola glaciazione",e questo già da quattro inverni consecutivi. Anche quest'anno infatti abbiamo avuto termiche da record che hanno investito questi paesi per periodi molto lunghi,determinando uno degli inverni più freddi degli ultimi 100 anni,situazione più o meno identica a quella degli inverni 2008-2009,2009-2010,2010-2011,2011-2012. E' evidente che 4-5 inverni consecutivi non possono considerarsi una casualità,soprattutto perchè alcuni indici anche molto importanti si sono presentati anche di segno opposto in questi cinque anni,senza però riuscire a cambiare il risultato complessivo (gelo sull'europa centro-occidentale); ciò significa che deve esserci un "indice" di portata superiore,che è al momento predominante,e che impone una nuova fase climatica all'Europa, un indice (o più probabilmente una coppia di indici come vedremo) che mette in secondo piano mostri sacri della previsione teleconnettiva come ENSO (NINA o NINO) e QBO,i quali possono solo apportare delle "rifiniture" ad un quadro complessivo.
 Emblematici in tal senso i Dicembre 2009 e 2010,quando con ENSO opposti e di grande intensità il risultato è stato il medesimo con un vortice polare a pezzi ed una permanente elevazione azzorriana verso nord-ovest,oppure i Novembre/Dicembre 2011 e 2012 quando con QBO opposte il vortice polare stratosferico ha mostrato i muscoli con addirittura due Strat-Cooling consecutivi!
I due grandi protagonisti non possono che essere l'anomalo ciclo solare,con la nostra stella avviata ormai verso un minimo epocale,e l'anomalia negativa dei ghiacci,due fenomeni che probabilmente sono strettamente legati. Il minimo solare come sappiamo infatti determina un riassetto delle anomalie delle superficie degli oceani nell'emisfero nord,soprattutto del nord atlantico,e ciò ha un effetto drammatico sui ghiacci,soprattutto in zona est-Canada e Mar di Kara. Si innescano così una serie di reazioni a catena che portano a numerose conseguenze,forse le più importanti delle quali potrebbero essere:

1) Aumento dell'estensione dello snow-cover euro-asiatico: inverni europei gelidi con vortice polare troposferico zoppicante e vortice polare stratosferico molto molto forte (frequenti strat-cooling in tardo autunno e MMW nella seconda parte invernale)

2) Estati dominate dall'anticiclone africano sul mediterraneo a causa delle anomalie negative in atlantico (NAO negativa) che nella stagione estiva,quando il vortice polare è pressochè inesistente,promuovono cut-off depressionari in pieno oceano e conseguenti risalite di aria tropicale sul nostro paese

Mentre il punto 2,soprattutto nella seconda parte delle nostre estati,potrebbe diventare alquanto scontato,il primo punto si realizzerà nei prossimi anni quasi ogni inverno sull'europa centro-occidentale. Sul nostro paese invece vivremo inverni altanelanti,dove i più caldi saranno simili a quello appena passato (quindi comunque molto nevosi al nord),i più freddi molto simili al febbraio 2012 e i più comuni freddi e nevosi al centro nord sullo stile dei Dicembre 2009 e 2010. Se si dà un'occhiata all'attività solare si intuisce che a partire dalla seconda parte 2013 la nostra stella dovrebbe risprofondare in un minimo relativo,di conseguenza i due punti di sopra tenderanno ad estremizzarsi fin verso il 2025,estremizzazione che potrebbe riservare comunque anche dei colpi di scena in senso opposto!
Discorso molto più delicato per le stagioni di transizione,quali primavera ed autunno. Gli autunni potrebbero iniziare molto caldi e con frequenti fenomeni alluvionali a causa dell'aumento dell'energia in gioco,mentre conlcudersi freddi ma siccitosi,a causa dell'estensione verso ovest dell'anticiclone siberiano che sorgerà sempre più in anticipo.
Le primavere invece,grazie ad un vortice polare stratosferico in buono stato di salute, potrebbero tardare ed essere contraddistinte dall'alternanza di periodi freddi e piovosi a vere e proprie ondate di caldo afoso.
Dopo questa analisi a lunghissimo termine restringiamo il campo ai mesi di Maggio e Giungo con un accenno anche a Luglio.
Come sappiamo in primavera diventano determinanti le anomalie delle SST oceaniche,anche se non possiamo non considerare l'anomalie del comportamento solare,e quindi dare maggior peso ad anni compresi nel gruppo dei 2000 piuttosto che ad altri molto distanti anche se forse più affini. Comparando i principali indici (ENSO,SSTA,PNA,PDO,QBO e SOLAR FLUX) otteniamo in particolare due anni molto simili a questo 2013 (fotografato a marzo e nella prima metà di aprile): il 1951 e il 2006. Molto interessante proprio per quanto detto prima il 2006 che,oltre ad una notevole affinità nelle SSTA,fa parte degli "anni recenti" e dunque ha in comune la ridotta attività solare.
Dalla reanalisi dunque si ottengono le seguenti indicazioni:

- MAGGIO 2013: Mese nel complesso termicamente sotto-media,con possibilità di fasi fredde,soprattutto al centro-nord e soprattutto nella prima e nell'ultima parte. Le precipitazioni risulteranno in media o sopra-media tranne che sul centro del paese (toscana merdionale-lazio-marche). La parte centrale del mese potrebbe vedere l'arrivo di una breve ma intensa fase di caldo africano soprattutto sui settori sud-orientali. A livello europeo molto freddo su europa centro-orientale,molto piovoso su quella centro-occidnetale.

- GIUGNO 2013: Giugno potrebbe vedere un'anomalia quasi opposta,con l'instaurarsi di una vasta zona di alta pressione proprio sull'europa centro orientale,una situazione vista molto spesso nelle ultime estati,con la siberia che dopo i record di gelo invernali ha fatto registrare record di caldo,siccità ed incendi nel trimestre estivo. Gran parte del vecchio continente si troverà alle prese con temperature sopra media,mentre sul nostro paese le termiche dovrebbero attestarsi sui valori tipici del periodo,con precipitazioni però ridotte al centro-nord e lievemente sopramedia al sud. Ancora una volta il probabile mantenimento di un tripolo da NAO negativa potrebbe favorire fiammate africane,anche se probabilmente non troppo durature.

- LUGLIO 2013: Le anomalie positive di geopotenziali potrebbero migrare verso ovest,spostandosi quindi dalla siberia verso l'europa centrale. Le conseguenze sarebbero un mese di luglio torrido sull'europa centro-occidentale,con una robusta zona di alta pressione che però avrebbe la sua radice sub-tropicale molto spostata verso est,passando sopra turchia ed europa orientale. Il fianco occidentale,soprattutto a sud delle alpi,risulterebbe così scoperto ed esposto a frequenti perturbazioni in ingresso da ovest,con mediterraneo esposto a numerosi fronti temporaleschi. In questo caso avremmo un luglio molto piovoso soprattutto al centro nord e lungo i versanti tirrenici.

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