TENDENZE DICEMBRE 2013

TENDENZE DICEMBRE 2013
OTTOBRE 2013: TEMPERATURE NELLA MEDIA MA PRECIPITAZIONI ATTESE NETTAMENTE SOTTO LE MEDIE DEL PERIODO



venerdì 30 agosto 2013

LE ANOMALIE DI PRECIPITAZIONI SETTEMBRINE CI DIRANNO COME SARA' LA PRIMA PARTE INVERNALE?

Come descritto nel precedente aggiornamento ci troviamo di fronte ad una fase di cambiamento climatico che fa capo al nuovo comportamento della nostra stella, e che probabilmente attua i suoi effetti attraverso una modifica delle SSTA e della distribuzione dei ghiacci polari. In questo contesto come già spiegato risulta molto difficile continuare a fare analisi stagionali con la stessa affidabilità di qualche anno fa.
La situazione infatti sembra evolversi molto rapidamente,ed in particolare potremmo individuare il 2008-2009 come inverno di svolta,sebbene i soli quattro inverni che gli sono succeduti siano pochi per poter anche solo azzardare una statistica. Abbiamo così tentato di individuare un nuovo indice,o per dirla alla maniera degli esperti un nuovo PREDICTOR. Ovvero una particolare situazione che viene OSSERVATA e non PREVISTA e che quindi non è soggetta ad errori. Si parte cioè da un dato certo,bypassando le decine di indici che già in passato nascondevano insidie e i quali attualmente sono ancora meno affidabili.
Nel nostro caso abbiamo osservato tre possibili predictor:
1) le anomalie a 500hpa registrate nel mese di Agosto (vecchio metodo che utilizzavamo per inquadrare le caratteristiche generali della prima fase del successivo inverno)
2) le anomalie a 30hpa nel mese di Agosto (allo scopo di valutare se la stratosfera potesse aiutarci)
3) ANOMALIE DI PRECIPITAZIONI DEL MESE DI SETTEMBRE (nuovo metodo)
Ovviamente vogliamo chiarire la natura ancora del tutto sperimentale di queste osservazioni,serviranno anni per verificare se le anomalie delle piogge settembrine potranno aiutarci nella previsione del successivo inverno.
Ci siamo inoltre limitati ad osservare gli anni dal 1990 al 2012 perchè spingersi troppo indietro nell'archivio non ci sembrava idoneo,visto la nuova fase climatica in essere. Il risultato è una distribuzione di surplus e deficit pluviometrici nettamente diversa tra mesi di Settembre che hanno preceduto inverni miti o inverni freddi nelle loro prime fasi (fino a metà Gennaio).
Abbiamo poi confrontato gli altri due predictor precedentemente elencati,ottenendo che la stratosfera non appare molto indicativa,mentre le anomalie a 500hpa correlano al 55,6% (che diventa 66,7% qualora si tolgano un paio di anni che si sono comportati in modo bizzarro sotto ogni punto di vista). Le anomalie di precipitazioni invece sono affidabili nel 72,2% dei casi,che diventa un clamoroso 86% una volta spuntati i soliti due anni anomali. Questo significa che una determinata anomalia di precipitazione nel mese di Settembre NEL PEGGIORE DEI CASI ci indicherà come sarà la prima parte invernale in più di 7 CASI SU 10!
Non è tutto perchè se si analizzano più nel dettaglio tali anomalie sembrano in grado di indicarci non solo se l'inverno sarà freddo o mite nella sua prima fase,ma anche quale sarà la configurazione tipica dei mesi di Dicembre e Gennaio,con margini di errore ancora più ridotti.
I prossimi anni e le prossime modifiche a questo metodo ci diranno se davvero questo predictor potrà migliorare le previsioni stagionali invernali,ovviamente non sostituendo ma integrando i già noti indici

PREVISIONI STAGIONALI IN CRISI: IL CAMBIAMENTO CLIMATICO CAUSA PRINCIPALE?

Come molti di voi avranno notato ci siamo presi una lunga pausa nell'analisi delle previsioni a lungo periodo durante questa primavera-estate 2013.
Il motivo principale è il netto cambiamento climatico in atto,guidato come ormai sappiamo da una nuova (e debolissima) fase di attività solare, che riguarda soprattutto la disposizione del vortice polare,sia in troposfera che in stratosfera. Fino ad oggi avevamo sviluppato una tecnica che prevedeva il confronto di tutti i principali indici con quelli avuti negli anni passati permettendoci così di dire quale sarebbe stata la configurazione dominante nei mesi avvenire.
Ovviamente non tutti gli indici avevano lo stesso peso,sbagliando previsione dopo previsione però eravamo riuscito ad attribuire a ciascuno (o ad una loro combinazione) un valore tale da ottenere previsioni sempre più precise,con risultati molto soddisfacenti. La precisione di queste previsioni a lungo termine però,negli ultimi due anni, è drammaticamente crollata,evidentemente il vecchio sistema della comparazione degli indici non è più valido,o più probabilmente necessita di qualche "aiuto".
Le stagioni che sono diventate più difficilmente prevedibili sembrano essere l'estate (e non è del tutto una novità,i mesi estivi sono da sempre i più incerti in sede di previsione a lungo termine) ed il nostro amato inverno.
Nei mesi caldi infatti si assiste ad una forzante rappresentata da continue risalite di aria calda africana verso il mediterraneo,anche quando le principali TLC proponevano un'estate priva di visite subtropicali,anche quando le stesse SSTA sembravano opposte a quelle di anni torridi. Durante l'estate è normale avere fasi calde, tuttavia ad esempio l'estate 2013 sembrava sulla carta non essere in grado di vedere fasi africane ed invece presentarsi molto più perturbata di quanto sia stata.
Non possiamo certo parlare di un trimestre JJA 2013 torrido come altri lo sono stati negli ultimi anni,ma sebbene a nostro avviso non ce ne fossero le basi,l'anticiclone africano si è spinto da queste parti in più occasioni e per periodi più lunghi del previsto.
Per quanto riguarda gli inverni invece la situazione è addirittura più chiara e riguarda senza dubbio l'anomalo comportamento del vortice polare,sia in troposfera che in stratosfera. Si assiste infatti ad un netto disaccoppiamento lungo tutta la sua colonna,con la stratosfera che origina anomali e molto anticipati STRAT-COOLING, con la soglia di +1,5 dell'indice NAM che negli ultimi due inverni è stata raggiunta o superata già entro novembre. In troposfera invece il vortice polare risulta molto disturbato,si origina così un dipolo artico, ovvero una sua dislocazione sul continente euro-asiatico, ciò comporta uno svuotamento di vorticità canadesi,un poderoso aumento dello snow-cover ed un indice AO quasi perennemente negativo nella prima parte stagionale.
Tale comportamento sembra non risentire dei principali indici utilizzati fino ad oggi,e la grande variabilità nelle previsioni stagionali invernali SEMBRA quasi risolversi in un 50 e 50: se si impone la debolezza troposferica del VP avremo gelo e neve fin sul mediterraneo nella prima fase invernale (2009-2010), se invece prende il sopravvento lo strat-cooling stratosferico ecco che il VP rimane decentrato ad EST con prima fase invernale anonima ma inevitabile MMW (o simile) nella seconda parte dell'inverno. La tipica dimostrazione sono i dicembre 2009 e 2010 e quelli 2011 e 2012,anni nettamente diversi come indici di partenza ma che hanno portato al medesimo risultato,segno evidente che le strade possibili si sono ridotte e che comunque vada i nostri inverni tenderanno ad essere sempre più freddi e nevosi,resta da capire se nella prima o nella seconda fase.
Passiamo adesso a proporre le previsioni per i mesi di Settembre ed Ottobre,mesi che facendo parte ormai della stagione autunnale,dovrebbero essere per quanto detto sopra meno soggetti ad errori. Partendo dal fatto che l'attività solare ci pare l'elemento fondamentale di questi anni,abbiamo innanzitutto selezionato anni in cui l'attività solare fosse bassa ed in ulteriore calo (situazione che probabilmente caratterizzerà anche questo autunno).
Altri indici considerati sono stati il PNA ad agosto,la QBO a luglio e il comportamento dell'indice NAO nel trimestre AMJ. In particolare è interessante considerare come l'indice NAO si sia mantenuto positivo in questo 2013 da Aprile a Luglio,fatto questo non così comune in archivio e quindi utile nella ricerca di anni simili. Infine abbiamo considerato anche le SSTA del mese di agosto,qui riscontrando però parecchie difficoltà come al solito nel trovare anni in cui queste fossero confrontabili su gran parte dell'emisfero nord. Dalla prima tabella possiamo vedere quali siano gli anni con maggior similitudini a questo 2013,sono stati infatti presi in considerazione soltanto gli anni con un numero di similitudini maggiore di 3 (evidenziati in giallo).
Tuttavia considerando questi anni ci accorgiamo subito che tra di loro presentano comportamenti molto diversi,soprattutto in ottica invernale,abbiamo infatti quattro anni con NAO negativa a dicembre e quattro con NAO positiva,due anni con temperature sottomedia a dicembre e due con temperatura sopramedia a dicembre. Infine due anni (1962 e 1984 entrambi in celeste) precedono mesi di gennaio-febbraio storici,uno (2006 in verde) fa parte di un inverno tra i più caldi ed anonimi degli ultimi 30 anni.
In conclusione quindi possiamo "fidarci" di queste previsioni stagionali soltanto fino a Novembre,mentre per analizzare la possibile evoluzione invernale dovremo attendere ulteriori elementi,uno in particolare è allo studio da diversi mesi e sarà oggetto del prossimo articolo.

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