TENDENZE DICEMBRE 2013

TENDENZE DICEMBRE 2013
OTTOBRE 2013: TEMPERATURE NELLA MEDIA MA PRECIPITAZIONI ATTESE NETTAMENTE SOTTO LE MEDIE DEL PERIODO



sabato 23 febbraio 2013

NEVE AL CENTRO-NORD e TOSCANA!

Nonostante la delusione già discussa riguardo a possibili eventi gelidi sul mediterraneo che invece non si sono verificati il centro-nord della nostra penisola è alla prese con una nuova fase nevosa,la terza,la quale contribuirà a ricordare questo febbraio 2013 come un ottimo mese al nord e sulle colline del centro. Stavolta la neve potrebbe cadere al piano anche in toscana,sebbene le termiche sian come sempre al limite.
Un nucleo di aria molto fredda è trsansitato sulle alpi,coinvolgendo anche la pianura padana,e si è diretto verso ovest,seguendo un traiettoria piuttosto occidentale tipica delle discese fredde di questo 2013. La deriva occidentale sta attivando richiami umidi da sud-ovest,dallo scontro di queste diverse masse di aria sono scaturite le nevicate al piano di ieri su gran parte del nord e a bassa quota sulla toscana. Oggi pomeriggio avremo invece l'arrivo di una perturbazione più organizzata che abborderà le coste toscane e muoverà verso est.
 Questa perturbazione porterà intense precipitazioni ed un richiamo caldo che mitigherà in parte l'aria fredda presente sulla pianura padana. Tuttavia alle quote medie la permanenza di venti da nord-est consentiranno l'afflusso di aria fredda mantenendeo le temperature al suolo compatibili con la neve al piano (anche in virtù di una colonna d'aria con dp accettabili) nonostante la mancanza ad 850hpa di temperature particolarmente negative.
La neve comincerà a cadere nel pomeriggio su gran parte del nord ed in particolare molto forte su toscana ed emilia fino al piano. Mentre sull'emilia non vi saranno problemi con neve al piano in intensificazione dal pomeriggio sera ed accumulo particolarmente rilevanti sul bolognese,sulla toscana il richiamo caldo potrebbe sfavorire le province settentrionali ad eccezione di pistoia e prato,mentre quelle centro meridionali dovrebbero essere raggiunte per prime dalle precipitazioni e dunque vedere neve.
Sulla nostra regione in serata il richiamo caldo potrebbe determinare pioggia mista a neve o anche solo pioggia in particolare nelle ore centrali della notte tra sabato e domenica,per poi tornare a neve nelle prime ore di domenica quando aria fredda affluirà da ovest. Sul resto del nord invece non dovrebbero esserci problemi,con neve al piano praticamente ovunque fatta eccezione per le coste del FVG dove potrebbe non reggere l'isoterma 0 ad 850hpa e dunque girare in pioggia nella notte tra sabato e domenica.
Per la Toscana potrebbe non essere finita qui! Dopo una giornata di domenica iniziata con neve e proseguita con forti venti di tramontana,cieli coperti e nevischio infatti nella serata di domenica una nuova perturbazione potrebbe attivarsi da ovest.
I venti girerebbero stavolta da Libeccio mentre la -5 ad 850hpa garantirebbe il freddo necessario a nuove nevicate. Il tempo potrebbe nuovamente peggiorare con nevicate in pianura a partire dalle province nord occidentali in estensione anche alla piana FI-PO-PT in serata e neve al piano nella notte e fino alla mattina di lunedì su gran parte della regione. Probabilmente l'occasione migliore dell'inverno 2012-2013 per la toscana  si concretizerebbe dunque nelle prime ore di Lunedì.
Ricordiamo comunque che la situazione è vermanete molto al limite come termiche,dunque sarà necessario un costante monitoraggio,in quanto la differenza tra pioggia e neve si giocherà al centesimo di grado!

MMW di gennaio: è stato davvero un fallimento?

Eccoci finalmente nuovamente in grado di aggiornare il blog dopo i problemi tecnici degli ultimi due mesi. Impossibile non ripartire dalla grande delusione scaturita dalle grandi attese per gennaio-febbraio che si sono poi rivelate vane per quanto riguarda la nostra penisola. Ricordiamo infatti che attorno al 6-8 gennaio alla quota di 10hpa abbiamo assistito ad uno split del vortice polare con inversione dei venti zonali e separazione dello stesso in due lobi,uno canadese l'altro siberiano.
Il NAM, come logico in questi casi,è precipitato su valori nettamente negativi,e le previsioni di quasi tutti i Longers,professionisti o meno, hanno virato verso il gelo storico per l'Europa ed il mediterraneo. La stratosfera infatti ha lavorato benissimo,e la dinamica di split è rimasta attiva alle quote comprese tra 5 e 30hpa per un periodo temporale veramente ampio,tanto da farci credere a qualcosa di veramente rilevante a livello storico. Tuttavia come sappiamo in troposfera non si è arrivati alle stesse conseguenze,anche se come vedremo la nostra percezione spesso è anebbiata dagli effetti sul nostro orticello,infatti l'MMW si è propagato con le sue conseguenze anche in troposfera,semplicemente nel suo abraccio non ha compreso il mediterraneo,non in modo diretto almeno.
Per prima cosa partiamo dalla famosa e contestata propagazione,per molti non vi sarebbe stata e gli effetti del Major Middlewinter Warming si sarebbero fermati in alta stratosfera,ipotesi contemplata in lungo ed in largo sui vari forum quando ancora il possente warming era soltanto previsto e non effettivo.
Come si può invece osservare dalla carta delle anomalie di geopotenziali (fig 1) gli effetti del warming si sono diffusi con le caratteristiche tre pulsazioni fino in troposfera,una quarta sarà in arrivo in questi giorni e probabilmente una quinta colpirà tra il 5 ed il 15 marzo. Si può poi discutere sull'efficacia delle pulsazioni in troposfera,ma è assolutamente incontestabile la propagazione dell'anomalie di geopotenziali,con tutta la colonna tropo/strato colorata in rosso. A riprova degli effetti dell'MMW in troposfera possiamo anche notare l'assetto del vortice polare a 500hpa (fig 2).
Si nota infatti un vortice polare in netta crisi e si distinguono nettamente i due nuceli principali, quello siberiano e quello canadese i quali rimangono divisi approssimativamente dal 12-13 gennaio fino al 23-25 gennaio,quindi per circa 12 giorni.
Dunque uno split giunto fino alla troposfera e rimasto in azione molto a lungo,oltre i 10 giorni,duarata temporale tipica degli eventi più importanti. Infine dalla figura 3 possiamo comprendere gli effetti sull'europa di questo terremoto stratosferico con una poderosa anomalie delle temperature ad 850hpa sull'europa centro-settentrionale e su quella orientale,con punte fino a quattro-cinque gradi al di sotto della media. Nella stessa figura possiamo notare anche gli effetti a 500hpa dell'anomalia di geopotenziali discesa dall'alto,con una vasta zona di alta pressione posizionata sul polo nord.
Conclusa quindi questa analisi possiamo dire che l'MMW di tipo split non ha fallito nemmeno in questo gennaio 2013,adesso dobbiamo però capire il motivo per cui il nostro paese ed il mediterraneo non hanno beneficiato in maniera più diretta dei suoi effetti,e qui la situazione si complica.
Il grande nemico del gelo sulla nostra penisola è stata la deriva occidentale dell'aria gelida,richiamata in atlantico da un ramo del vortice canadese troppo invadente in atlantico.
Se ricordate questo pericolo era già stato ipotizzato nelle previsioni stagionali di novembre,quando analizzando le SSTA avevamo messo in guardia da possibili split troppo occidentali,in sostanza fino a che AO e NAO fossero rimaste non troppo negative il mediterraneo sarebbe potuto essere al centro della convergenza EST-OVEST,ma in caso di una crisi troppo marcata del VP avremmo potuto avere un cedimento del blocco troppo ad ovest,esattamente quello che è accaduto. Ci eravamo fatti trasportare dall'entusiasmo e avevamo confidato troppo nell'espansione verso est del russo-siberiano,in questo modo abbiamo fallito la previsione,se invece avessimo continuato a seguire la linea delle SSTA avremmo probabilmente fatto "il colpaccio" dal punto di vista previsionale,un errore grave che non verrà certo ripetuto in futuro.
Rimane comunque molto difficile da spiegare la peristenza evolutiva,cioè i continui affondi troppo occidentali,anche perchè un evento come un MMW split di solit porta ad uno sconvolgimento delle SSTA e ad un cambio della configurazione dominante,se non subito perlomeno nelle fasi successive. Rimaniamo invece tutt'oggi immersi nella stessa dinamica evolutiva,proprio in queste ore una goccia fredda siberiana infatti è passata sulle alpi e si è diretta troppo ad ovest per coinvolgere direttamente la nostra penisola.
Per spiegare questa costanza potremmo ipotizzare la responsabilità di tre zone distinte degli oceani dell'emisfero nord: la zona PDO,quella ENSO e il nord atlantico. Questi tre settori probabilmente se presi singolarmente possono veder modificate le loro SSTA da un evento imponente come un MMW,ma nel caso (come quest'anno) in cui sia tutte e tre avverse a possenti spinte anticicloniche verso nord,hanno la meglio e diventano loro in grado di modificare l'evoluzione emisferica. I tre punti dolenti che hanno inibito praticamente per tutta la stagione uno slancio verso nord dell'anticiclone azzorriano sono dunque: PDO NEGATIVA,la quale determina una risalita eccessivamente orientale dell'anticiclone aleutinico. ENSO neutro che non ha potenziato le radici subtropicali degli anticicloni,a differenza ad esempio della NINA 2012, ANOMALIE POSITIVE in zona RM le quali hanno impedito cut-off canadesi potenziando invece il getto in uscita dagli sates e sfornando veri e propri mostri depressionari in atlantico.
Queste tre anomalie avverse in pacifico e atlantico hanno probabilmente condizionato il tipo di split,il quale è rimasto troppo a nord,pilotato soltanto dalla stratosfera la quale ha creato l'anticiclone polare,ma non coadiuvato dagli anticicloni troposferici,nè in zona wave 1 (aleutinico) nè in zona wave 2 (azzorriano) mentre il russo siberiano non poteva logicamente espandersi a causa della presenza sulla siberia di un nucleo del vortice polare.
Concludendo quindi l'MMW split non ha fallito le aspettative,su europa centro-settentrionale e su USA oreintali,confermandosi ancora una volta l'evento che per eccellenza può determinare lunghe ed intense fasi di gelo nell'emisfero nord.
 Purtroppo sono state sottovalutate le SSTA che hanno giocato un ruolo fondamentale nel limitarne gli effetti sul piccolo mediterraneo,dunque sono state le nostre aspettative ad essere sbagliate,errore che non verrà certo ripetuto in futuro. Gli MMW rimangono comunque splendidi fenomeni necessari se vogliamo vivere episodi particolarmente gelidi e soprattutto di lunga durata,oltretutto senza il condizionamento del NAM al centro-nord mancherebbero almeno tre nevicate da gennaio ad oggi.
 Sebbene limitati questi episodi freddi e nevosi infatti sono figli di debolissime elevazioni azzorriane,le quali in un normale assetto barico sarebbero state spazzate via con immediati est-shift,ma grazie ad un vortice polare debolissimo hanno consentito di portare a casa il risultato con uno sforzo davvero minimo.

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