TENDENZE DICEMBRE 2013

TENDENZE DICEMBRE 2013
OTTOBRE 2013: TEMPERATURE NELLA MEDIA MA PRECIPITAZIONI ATTESE NETTAMENTE SOTTO LE MEDIE DEL PERIODO



mercoledì 19 dicembre 2012

SFIORATO IL GRANDE GELO PER LE FESTE: NUOVO ASSALTO A GENNAIO?

A volte le previsioni riescono, a volte invece falliscono. A volte semplicemente si riesce soltanto a "sfiorare" la dinamica esatta,andandoci tremendamente vicino ma fallendo comunque. Questo è un po' quello che accadrà durante le festività natalizie, quando sembra ormai scontato, sfumerà la previsione fatta oltre 10 giorni fa (quindi a circa 20 giorni dal probabile evento) di gelo continentale.
 I meno esperti sicuramente alzeranno gli occhi al cielo e penseranno: "per oggi  era previsto gelo e neve e invece non si è realizzato niente di tutto questo,pessime previsioni",dal loro punto di vista avranno anche ragione,tuttavia vorremmo difendere una categoria,quella dei "previsori a lungo termine" noti sui forum come LONGERS i quali spesso sbagliano molto meno di quello che si possa pensare.
 Ecco ad esempio due carte,una rappresenta l'ipotesi fatta tempo fa circa il periodo natalizio (previsione a 20 giorni) quando ancora nessun GM lasciava intravedere questa strada,l'altra rappresenta ciò che al 90% si verificherà. Si notano esattamente le stesse figure bariche: 2 cunei di alta pressione,un affondo atlantico e un nucleo gelido ad est vicinissimo al Mediterraneo.
L'errore sta nel posizionamento,spostato ad est di soli (a livello emisferico) 4-500km,ma il risultato sarà profondamente diverso: passeremo dal gelo russo (quello previsto) ad una rimonta di aria calda subtropicale (ciò che si verificherà). Ciò testimonia come una previsione sostanzialemente indovinata risulta praticamente annullata da alcuni dettagli. Alla fine agli occhi dei più è un errore madornale,tuttavia le basi del ragionamento erano buone e si è sfiorato il colpaccio,dunque nonostante il fallimento a  livello locale rimane la grande soddisfazione di aver giustamente inquadrato il movimento a livello emisferico-europeo.
Chiuso il discorso e guardiamo avanti,cosa sta succedendo? Le dinamiche attualmente sono in mano alla stratosfera dove va concludendosi l'ennesimo strat-cooling che vede un'altra volta riproporsi la "commedia" NAM o non NAM.
In questi giorni infatti verrà nuovamente sfiorata la soglia dell'indice NAM (+1,5) e probabilmente ancora una volta ci si fermerà su valori leggermente al di sotto. Il momentaneo rinforzo del vps,seguito dalla sua migrazione verso la siberia orientale ha lasciato e lascerà campo libero ad un flusso più mite occidentale con gelo veramente consistente subito ad est del nostro paese.
Nei prossimi giorni in particolare al centro nord avremo un clima tipico del periodo tardo autunnale con cieli coperti,nebbie estese e qualche pioggia piuttosto debole. Le temperature si manterranno basse nei valori massimi per effetto della copertura nuvolosa mentre difficilmente le minime scenderanno sotto lo zero.
 Le umide correnti atlantiche porteranno un peggioramento venerdì 21,peggioramento che dovrebbe riguardare principalmente il centro sud con piogge anche insistenti sulle coste tirreniche e neve oltre i 7-800m sui rilievi di emilia e toscana e a quote più elevate scendendo verso sud. Sabato 22 il tempo migliorerà ma al centro nord rimarrà coperto e si ripresenteranno le nebbie,meglio al centro-sud dove potrebbe nuovamente spuntare il sole con temperature basse anche nei valori massimi al nord ma molto più elevate al sud.
 Da Domenica 23 a Martedì 25 l'italia subirà l'attacco dell'anticiclone sub-tropicale a causa di un affondo molto occidentale in pieno atlantico. Nella prima fase,quella di avvicinamento, nella giornata di domenica avremo ovunque un rialzo termico ma cieli coperti con deboli piogge al centro-sud ed in particolare lungo il versante tirrenico.
 La Vigilia ed il giorno di Natale invece trascorreranno all'insegna del caldo fuori stagione al sud mentre al centro-nord le nubi basse e le nebbie manterranno le temperature non troppo alte in pianura,decisamente più caldo in montagna.
Dalla sera del giorno di Natale aria più fredda potrebbe affluire dal grande serbatoio gelido presente immediatamente ad est e determinare un nuovo calo delle temperature. Il giorno successivo poi potremmo assistere anche ad interferenze umide atlantiche le quali potrebbero riportare,oltre che ad un nuovo peggioramento,anche a nevicate a quote collinari al nord e forse,anche se con molta difficoltà, a qualche fenomeno nevoso al piano,soprattutto al  nord-ovest.
Concentriamoci adesso come sempre sulle previsioni a più lungo termine. Come detto la scena sarà dominata da un importante spostamento (su base stratosferica) del vortice polare verso la siberia,spostamento che in troposfera verrà rafforzato dalle anomalie positive a largo del Canada le quali consentiranno un rialzo di geopotenziali,e quindi il consolidamento di una zona di alta pressione che terrà relegato il vp verso EST. 
Tale dinamica favorirà ancora una volta l'assenza di affondi in zona canadese e di conseguenza l'impossibilità di elevazione verso nord-est dell'anticiclone azzorriano,il quale non potrà fare altro che unirsi al collega nord americano (quindi piegare verso Nord-ovest). Si andrà consolidando così quello che negli ultimi anni è conosciuto come "dipolo artico positivo",ovvero una nuova definizione del termine AO- in cui il nucleo di vorticità facente capo al vp è completamente dislocato sulla parte orientale dell'emisfero nord. In stratosfera partirà un intenso warming il quale però rimarrà stazionario sulla siberia,senza riuscire a convergere verso il polo e di conseguenza non farà altro che potenziare la wave1 (aleutinico) con annesso stress per il vps e nuova dislocazione sempre verso la siberia. In questa fase difficilmente si avranno le condizioni tali per far si che il gelo russo raggiunga il mediterraneo,ma è probabile che si assista a movimenti preparatori molto rari da vedere,con termiche da record a 850hpa in discesa verso la russia europea dove il serbatoio gelido raggiungerà i livelli dei più freddi inverni europei. 
Il fallimento in stratosfera del primo warming potrebbe fare la nostra fortuna,il vps infatti ne uscirà rinvigorito (anche se sarà un recupero momentaneto) e soprattutto ruoterà il suo asse. In questa fase non si avrà un split e quasi certamente nemmeno un MMW,ma tale movimento dovrebbe favorire una maggior attività del vortice polare canadese in troposfera,il che consentirebbe un'elevazione verso nord est dell'azzorriano.
Tra inizio gennaio e il 10-12 del mese ci attendiamo pertanto una fase fredda (probabilmente a causa della qualità delle masse d'aria anche particolarmente gelida) sul mediterraneo,un episodio piuttosto rapido ma che potrebbe essere anche il "più freddo" della stagione.
 La rasoiata da nord est potrebbe poi lasciare il posto ad un recupero dell'attività atlantica con neve al nord e rialzo termico al centro sud per correnti occidentali più miti (10-12 gennaio/15-17 gennaio). Dal 15-17 gennaio in poi potremmo assistere all'innesco di un warming molto potente che potrebbe partire stavolta dalle più alte quote (1-2hpa) stratosferiche e generato dall'attrito che verrà a crearsi nei prossimi giorni quando ad un vps indebolito a 10hpa corrisponderà invece un vps ai massimi di attività a 1-2hpa. Si andrebbe insomma incontro ad un MMW,il che non necessariamente prelude a gelo e neve su tutta la penisola. 



Non è il momento di soffermarsi sui dettagli di una dinamica così complessa quando ancora non vi è nessun segnale in tal senso,possiamo solo ipotizzare una seconda parte di gennaio gelida sull'europa centro-occidentale,con freddo che potrebbe limitarsi al centro nord del nostro paese (freddo stavolta nevoso) lasciando il centro sud sotto un richiamo più mite.

sabato 8 dicembre 2012

L' ATLANTICO RESPINGERA' IL GELO SIBERIANO,RITIRATA SOLO TEMPORANEA?

Nelle stagionali pubblicate ad agosto avevamo parlato di una fine di novembre perturbata e di un inizio Dicembre via via più freddo,ancora piovoso e con quota neve in calo fino alla pianura soprattutto al centro nord.
 Molte cose sono successe,soprattutto nel mese di novembre e soprattutto in stratosfera (sfondamento della soglia del NAM di +1,5) ma possiamo dire che la previsione è stata centrata in pieno visto che si sono appena concluse le prime nevicate in pianura al nord,anche se non si può certo parlare di evento eccezionale. Riguardo la seconda parte di Dicembre, per la quale avevamo previsto l'arrivo dell'episodio gelido più importante di questa stagione 2012/2013, invece le cose si sono leggermente complicate.
 Rimane ancora molto probabile un evento freddo estremamente importante anche per il mediterraneo nella prima parte dell'inverno,ma è possibile che il target si possa spostare dal 20 dicembre (data approssimativa) verso le festività e forse anche fine anno o primi giorni del 2013. Il tutto per il verificarsi di una dinamica stratosferica definibile come Canadian Warming (sebbene con alcuni aspetti non proprio canonici) la quale porterà nei prossimi giorni un temporaneo rinforzo del vortice polare stratosferico ritardandone lo split e dunque gli effetti in troposfera.
Il rinforzo del vps è stato comunque ben assorbito ai "nostri piani",visto che l'indice AO è rimasto negativo e anzichè un clima piatto e anticiclonico ci siamo trovati sotto numerose perturbazioni nord atlantiche con annessa aria fredda che ha permesso le nevicate a bassissima quota. Abbiamo infatti avuto un assaggio di circolazione continentale,la quale a dir la verità,nonostante l'avvicinamento verso ovest dell'alta pressione russo-siberiana, non è riuscita e non riuscirà ad impossessarsi del mediterraneo.
Nei prossimi giorni infatti un nucleo di aria gelida si addosserà alle Alpi,scivolerà poi verso i Balcani e verrà infine richiamato sull'europa centro-occidentale proprio nel momento in cui avrebbe potuto sferrare l'assalto decisivo alla nostra penisola. Il risultato sarà una fredda circolazione orientale fino a venerdì pur senza termiche da record,quindi l'innesco di venti umidi meridionali dal prossimo week end,con possibili nevicate anche in pianura in particolare al nord ovest.
 Tale venti si attiveranno grazie al ricongiungimento tra aria siberiana e ramo atlantico del vortice polare canadese,aggancio che avverrà in pieno atlantico,piuttosto basso di latitudine.
 I dettagli di questa dinamica sono molto difficili da prevedere e anche i GM fanno fatica ad inquadrare l'esatta evoluzione,si tratta però di cambiamenti che ,sebbene potrebbero fare la differenza per il nord ovest italiano in termini di neve al piano, non saranno in grado di stravolgere il quadro generale. Riassumendo almeno fin verso il 18-20 dicembre saremo sotto l'influenza di un atlantico in gran forma il quale determinerà il rialzo delle temperature e un clima tipico tardo autunnale soprattutto al centro nord con cieli coperti e neve sulle alpi.
LUNEDI' 10 DICEMBRE: Il nucleo di aria gelida si addosserà alle alpi favorendo la formazione di un debole minimo di bassa pressione sul mediterraneo occidentale,si attiveranno correnti occidentali meno fredde e più umide con minime in rialzo ovunque, cieli coperti soprattutto al centro con piogge sui versanti tirrenici (localmente potremmo avere ancora delle nevicate fino in pianura su alcune zone dell'alta toscana). La neve cadrà abbondante sull'appennino centro-meridionale attorno ai 7-800m.
MARTEDI' 11 DICEMBRE: l'aria fredda scivolerà verso i balcani,i venti si disporanno da nord e le temperature caleranno su tutta la penisola con tempo soleggiato ma freddo al centro nord. Lungo l'adritatico i venti freddi settentrionali porteranno precipitazioni che potrebbero essere nevose anche in pianura tra romagna e marche,oltre i 4-500 metri più a sud.
MERCOLEDI' 12 DICEMBRE: da mercoledì inizierà l'inesorabile risalita del nucleo freddo verso nord ovest,oltre le alpi passando sull'europa centrale,attratto dalle ingerenze atlantiche del ramo canadese del vortice polare. Al centro nord avremo ancora tempo stabile e soleggiato con minime in calo e massime stabili,mentre al centro sud lungo il versante adriatico continueranno le nevicate anche a quote prossime alla pianura.
Tra giovedì e venerdì cesserà l'afflusso di aria fredda ed inizierà quello di correnti umide occidentali che determineranno una rapida risalita delle temperature,in questa fase sarà possibile il verificarsi di nevicate anche in pianura soprattutto al nord ovest,in particolare tra piemonte e liguria,anche se si tratterà di fenomeni momentanei,destinati a trasformarsi poi in pioggia per un ulteriore rialzo delle temperature anche in quota.
La fase atlantica potrebbe andare avanti come detto almeno fin verso il 18-20 dicembre pur senza vedere particolare affondi sul mediterraneo e dunque senza piogge particolarmente intense.
Cosa potrebbe accadere poi al resto di dicembre e durante la prima parte di gennaio? Per prima cosa si nota ormai da diversi run una costante tendenza del vortice polare stratosferico a delocalizzarsi verso la siberia orientale,dunque potremmo escludere al momento un nuovo ESE di tipo cold,ovvero un nuovo superamento della soglia positiva del NAM.
 Anzi questo primo importante movimento potrebbe determinare in troposfera una nuova,e stavolta più convinta fase continentale,con l'Italia che si troverebbe dopo il 20 dicembre e durante le festività natalizie sotto correnti gelide da est probabilmente piuttosto secche (ma questo andrà valutato al momento). Potrebbe anche trattarsi della fase più fredda della stagione,sebbene scarsamente nevosa dovuta ad una fuga verso la siberia orientale del vortice polare che lascerebbe campo libero ad una possente figura alto pressoria estesa dal Canada alla siberia quasi initerrottamente. 
Un vortice polare stratosferico posizionato in questo modo però porterebbe ancora una volta all'ormai noto bivio: se si innescheranno warmings importanti (ipotesi molto probabile) in breve tempo si giungerà ad un MMW di tipo split (anche se rimarrebbe da verificare l'inclinazione dell'asse prima di poter fare ulteriori ipotesi "gelide"),se viceversa si dovesse trattare di un disturbo temporaneo è molto probabile che il vps possa rapidamente tornare centrato sul polo (stavolta esattamente in quella che è la sua sede originaria) con uno strat-cooling probabilmente definitivo per le sorti invernali (gennaio e gran parte di febbraio in regime di AO positiva). L'evoluzione fa ancora una volta propendere per l'ipotesi numero uno,un vortice polare in quella posizione infatti dovrebbe innescare un warming fulmineo,gli effetti quindi potrebbero essere anche sorprendentemente rapidi,con split in troposfera rapidissimo (fine anno/inizio 2013?) la seconda ipotesi,quella di SC,non è tuttavia ancora escludibile ma probabilmente richiederebbe tempi più lunghi (NAM> +1,5 attorno al 10-15 gennaio?). 



Nel frattempo come detto in troposfera dovrebbe tornare in grande spolvero l'anticiclone siberiano a partire dal 20 con apice durante le feste. Solitamente si tratta di dinamiche gelide ma poco ricche di nevicate al centro nord,con precipitazioni concentrate al centro sud e lato adriatico,tuttavia potrebbe permanere ancora una residua attività atlantica in grado di portare bianche sorprese anche al nord,se non addirittura SOLO al nord,nel caso il flusso atlantico dovesse ancora agganciare quello siberiano. Dicembre quindi dopo una breve pausa tra il 13 e il 20 potrebbe ripartire all'isnegna del freddo vero!

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