TENDENZE DICEMBRE 2013

TENDENZE DICEMBRE 2013
OTTOBRE 2013: TEMPERATURE NELLA MEDIA MA PRECIPITAZIONI ATTESE NETTAMENTE SOTTO LE MEDIE DEL PERIODO



lunedì 14 novembre 2011

UNA SETTIMANA DI BEL TEMPO SU GRAN PARTE D'ITALIA,GRANDI PREPARATIVI IN SIBERIA!


L'alta pressione europea regna incontrastata sul mediterraneo e su gran parte dell'europa centrale e lo farà ancora per una settimana determinando le classiche condizioni di bel tempo di stampo "autunnale". Avremo quindi temperature in deciso calo subito dopo il tramonto del sole con minime che al centro nord scenderanno a sfiorare,ed in qualche caso superare,gli zero gradi. Le ore più fredde saranno come sempre avviene in questo periodo accompagnate da nebbie molto fitte soprattutto in pianura padana ma anche nelle zone interne della toscana,nebbie che si intensificheranno verso fine settimana. Le massime viceversa si porteranno su valori ancora leggermente superiori alla norma rendendo evidente una forte escursione termica. Le due isole maggiori saranno le uniche zone d'Italia ad essere interessate da nubi e qualche rovescio per l'azione congiunta di due sistemi perturbati,uno alimentato da aria fredda sulla grecia e l'altro umido atlantico che limiteranno i loro effetti su queste due regioni in quanto non in grado di entrare in modo più deciso sul mediterraneo causa blocco alto-pressorio.
Dal week end le cose cambieranno in modo graduale e si andranno a creare condizioni favorevoli al primo ingresso freddo sul mediterraneo e alla prima neve a quote interessanti al nord come avevamo ipotizzato nel precedente post.
Anche nei prossimi 7 giorni infatti l'anticiclone di blocco europeo sbarrerà la strada alle umide e miti correnti occidentali consentendo un poderoso raffreddamento sull'aria centrale siberiana. Sulla siberia la neve caduta e quella che cadrà congelerà al suolo in presenza di termiche ad 850hpa attorno ai -12/-15 determinando la formazione di una estesa alta pressione che nei giorni andrà via via acquisendo una sempre maggiore componente termica.
L'anticiclone russo-siberiano dunque dovrebbe frenare l'avanzata di un vortice polare che accelererà comunque nei prossimi 10 giorni,il braccio di ferro che si verrà a creare determinerà verosimilmente un incontro di masse d'aria molto diverse,gelide da est e umide da ovest.
Proprio l'eccessivo rinforzo del vortice polare eviterà probabilmente un evento eccezionale sull'europa orientale che comunque dalla prossima settimana dovrà fare i conti con una prima fase molto fredda proprio per l'espansione dell'hp siberiano verso ovest il quale dovrebbe essere in grado di pilotare aria fredda (seppur senza termiche esagerate) fin sul mediterraneo dove la porta atlantica rimarrà socchiusa (in accordo con quella che dovrebbe essere anche l'evoluzione MJO).
Ciò potrebbe comportare l'innesco di una ciclogenesi alimentata da aria più fredda capace di portare neve a quote molto basse sull'appennino e perfino in pianura (ipotesi che necessiterà di numerose conferme) al nord,in particolare sui settori occidentali,tra il 20 ed il 25 come precedentemente annunciato.
Questa fase tuttavia dovrebbe concludersi senza ondate di gelo eccezionali stante un vp ancora molto in forma anche se bisognerà valutare tra 6-7 giorni il reale stato di forma dell'anticiclone russo che in caso di ulteriore rafforzamento potrebbe anche condurre i giochi nella prima parte di dicembre.
Cosa succederà dopo? Iniziamo con il dire che gran parte delle ipotesi fatte sui principali indici si sta rivelando esatta,la NINA fatica a sfondare quota -1 e si mantiene EST,l'AP index rimane su valori bassissimi (ricordiamo a tal proposito il lavoro di Giuliacci che correla un Ap index molto basso ad una NAO mediamente negativa in inverno) e la QBO è già negativa a 30hpa ed in fase di viraggio ai 50hpa. Se a questo aggiungiamo che le SSTA atlantiche sono andate incontro ad una ridisposizione verso un assetto più da NAO- che da NAO+ possiamo concludere che l'impianto di TLC risulta ampiamente confermato e che dunque la previsione di un inverno molto rigido soprattutto nel periodo 15 dicembre-15 gennaio su gran parte dell'europa centrale e del mediterraneo continua ad essere la più probabile. Il calo degli indici AO e NAO è dunque databile attorno alla fine della prima decade di dicembre con l'unica grande incognita della stratosfera la quale al momento si sta comportando in modo impeccabile,ma che sappiamo essere piuttosto volubile.

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