Il motivo principale è il netto cambiamento climatico in atto,guidato come ormai sappiamo da una nuova (e debolissima) fase di attività solare, che riguarda soprattutto la disposizione del vortice polare,sia in troposfera che in stratosfera. Fino ad oggi avevamo sviluppato una tecnica che prevedeva il confronto di tutti i principali indici con quelli avuti negli anni passati permettendoci così di dire quale sarebbe stata la configurazione dominante nei mesi avvenire.
Ovviamente non tutti gli indici avevano lo stesso peso,sbagliando previsione dopo previsione però eravamo riuscito ad attribuire a ciascuno (o ad una loro combinazione) un valore tale da ottenere previsioni sempre più precise,con risultati molto soddisfacenti. La precisione di queste previsioni a lungo termine però,negli ultimi due anni, è drammaticamente crollata,evidentemente il vecchio sistema della comparazione degli indici non è più valido,o più probabilmente necessita di qualche "aiuto".
Le stagioni che sono diventate più difficilmente prevedibili sembrano essere l'estate (e non è del tutto una novità,i mesi estivi sono da sempre i più incerti in sede di previsione a lungo termine) ed il nostro amato inverno.
Nei mesi caldi infatti si assiste ad una forzante rappresentata da continue risalite di aria calda africana verso il mediterraneo,anche quando le principali TLC proponevano un'estate priva di visite subtropicali,anche quando le stesse SSTA sembravano opposte a quelle di anni torridi. Durante l'estate è normale avere fasi calde, tuttavia ad esempio l'estate 2013 sembrava sulla carta non essere in grado di vedere fasi africane ed invece presentarsi molto più perturbata di quanto sia stata.
Non possiamo certo parlare di un trimestre JJA 2013 torrido come altri lo sono stati negli ultimi anni,ma sebbene a nostro avviso non ce ne fossero le basi,l'anticiclone africano si è spinto da queste parti in più occasioni e per periodi più lunghi del previsto.
Per quanto riguarda gli inverni invece la situazione è addirittura più chiara e riguarda senza dubbio l'anomalo comportamento del vortice polare,sia in troposfera che in stratosfera. Si assiste infatti ad un netto disaccoppiamento lungo tutta la sua colonna,con la stratosfera che origina anomali e molto anticipati STRAT-COOLING, con la soglia di +1,5 dell'indice NAM che negli ultimi due inverni è stata raggiunta o superata già entro novembre. In troposfera invece il vortice polare risulta molto disturbato,si origina così un dipolo artico, ovvero una sua dislocazione sul continente euro-asiatico, ciò comporta uno svuotamento di vorticità canadesi,un poderoso aumento dello snow-cover ed un indice AO quasi perennemente negativo nella prima parte stagionale.

Passiamo adesso a proporre le previsioni per i mesi di Settembre ed Ottobre,mesi che facendo parte ormai della stagione autunnale,dovrebbero essere per quanto detto sopra meno soggetti ad errori. Partendo dal fatto che l'attività solare ci pare l'elemento fondamentale di questi anni,abbiamo innanzitutto selezionato anni in cui l'attività solare fosse bassa ed in ulteriore calo (situazione che probabilmente caratterizzerà anche questo autunno).

Tuttavia considerando questi anni ci accorgiamo subito che tra di loro presentano comportamenti molto diversi,soprattutto in ottica invernale,abbiamo infatti quattro anni con NAO negativa a dicembre e quattro con NAO positiva,due anni con temperature sottomedia a dicembre e due con temperatura sopramedia a dicembre. Infine due anni (1962 e 1984 entrambi in celeste) precedono mesi di gennaio-febbraio storici,uno (2006 in verde) fa parte di un inverno tra i più caldi ed anonimi degli ultimi 30 anni.
In conclusione quindi possiamo "fidarci" di queste previsioni stagionali soltanto fino a Novembre,mentre per analizzare la possibile evoluzione invernale dovremo attendere ulteriori elementi,uno in particolare è allo studio da diversi mesi e sarà oggetto del prossimo articolo.
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