La situazione infatti sembra evolversi molto rapidamente,ed in particolare potremmo individuare il 2008-2009 come inverno di svolta,sebbene i soli quattro inverni che gli sono succeduti siano pochi per poter anche solo azzardare una statistica. Abbiamo così tentato di individuare un nuovo indice,o per dirla alla maniera degli esperti un nuovo PREDICTOR. Ovvero una particolare situazione che viene OSSERVATA e non PREVISTA e che quindi non è soggetta ad errori. Si parte cioè da un dato certo,bypassando le decine di indici che già in passato nascondevano insidie e i quali attualmente sono ancora meno affidabili.
Nel nostro caso abbiamo osservato tre possibili predictor:

2) le anomalie a 30hpa nel mese di Agosto (allo scopo di valutare se la stratosfera potesse aiutarci)
3) ANOMALIE DI PRECIPITAZIONI DEL MESE DI SETTEMBRE (nuovo metodo)
Ovviamente vogliamo chiarire la natura ancora del tutto sperimentale di queste osservazioni,serviranno anni per verificare se le anomalie delle piogge settembrine potranno aiutarci nella previsione del successivo inverno.
Ci siamo inoltre limitati ad osservare gli anni dal 1990 al 2012 perchè spingersi troppo indietro nell'archivio non ci sembrava idoneo,visto la nuova fase climatica in essere. Il risultato è una distribuzione di surplus e deficit pluviometrici nettamente diversa tra mesi di Settembre che hanno preceduto inverni miti o inverni freddi nelle loro prime fasi (fino a metà Gennaio).

Non è tutto perchè se si analizzano più nel dettaglio tali anomalie sembrano in grado di indicarci non solo se l'inverno sarà freddo o mite nella sua prima fase,ma anche quale sarà la configurazione tipica dei mesi di Dicembre e Gennaio,con margini di errore ancora più ridotti.
I prossimi anni e le prossime modifiche a questo metodo ci diranno se davvero questo predictor potrà migliorare le previsioni stagionali invernali,ovviamente non sostituendo ma integrando i già noti indici
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