
Durante il mese di Dicembre infatti si innesca l'interazione stratosfera-troposfera,ed in base alle configurazioni che vengono a crearsi si innescano dei feed-back che andranno a condizionare l'inverno.
Fare una previsione accurata per la prima parte invernale significa quindi molto spesso ottenere ottimi risultati anche nei successivi mesi di Gennaio e Febbraio. Abbiamo già parlato del nuovo metodo che andremo a sperimentare a fine mese,adesso vogliamo utilizzare ancora la via più "classica",cioè prendere in considerazione le anomalie di geopotenziali del mese di Settembre come indicatori della prima parte invernale.

Anni con mesi di Dicembre molto importanti dal punto di vista del freddo e delle nevicate fin sulla nostra penisola (1996,2001,2005,2009,2010 tra gli altri) mostrano anomalie di geopotenziali positive su centro-nord atlantico e Russia europea,negative su nord Islanda, Scandinavia ed Europa centrale.
Nel caso invece di anni con dicembre mite invece le anomalie sono esattamente opposte.
Se adesso osserviamo i principali modelli per i prossimi 5-10 giorni possiamo notare una costante rappresentata da un anticiclone azzorriano particolarmente presente su centro-nord atlantico ed una falla iberico-portoghese stazionaria.
Guardando la carta delle anomalie a 500hpa previste per la prima decade di Settembre ci accorgiamo che tale disposizione non abbia niente in comune con anni caratterizzati da una prima parte invernale anonima,ma sia invece non troppo lontana dalla tipica configurazione che prelude a mesi di Dicembre freddi.

Appare al momento infatti molto difficile che l'anomalia positiva su centro-nord atlantico possa essere sostituita da una di segno opposto (che accompgna i mesi di settembre precedenti una prima fase invernale mite).
Vedremo come evolverà la situazione e se questo "vecchio" metodo darà le stesse risposte del "nuovo",ovvero quello che considera le precipitazioni (che ovviamente non si discostano molto dalla disposizione delle anomalie di GPT,ma che probabilmente sono più precise).