
Questo significa che molto probabilmente non sono le più comuni TLC a determinare una partenza così energica del VPS (QBO/ENSO/AMO/PDO/SNOWCOVER etc..),ma probabilmente l'accoppiata tra il minimo dei ghiacci artici estivo e una bassa attività solare,unici due punti in comune tra gli autunni 2011 e 2012. Se allarghiamo il campo e reanalizziamo anche il 2009 e il 2010 otteniamo quattro anni in cui il vortice polare si è trovato o subito in crisi (2009/2010) o subito molto forte (2011/2012),con conseguente prima parte invernale gelida oppure molto meno avvincente.

Ovviamente quattro anni sono poca cosa per poterci costruire una statistica,serviranno dunque ancora molti inverni per poter verificare un'ipotesi del genere,di certo il tempo non mancherà visto che dal prossimo anno il sole si appresterà a sprofondare in un nuovo minimo. La sua bassa attività dovrebbe rimanere tale quindi ancora per alcuni anni,permettendoci di modificare alcune tecniche di previsione a lungo termine e di avvicinarci così ad ipotesi più vicine alla reale evoluzione.
Conclusa questa premessa passiamo all'analisi della situazione in stratosfera dove tre warming,di cui due difficilmente distinguibili l'uno dall'altro, segneranno la seconda parte dell'inverno europeo.
Il primo si è acceso sulla siberia orientale,figlio di un dislocamento in quella sede del vortice polare stratosferico ed ha attivato una possente wave 1 ( alta pressione aleutinica), il secondo si attiverà nei prossimi giorni e di fatto non sarà altro che la prosecuzione del primo. A differenza di suo "fratello" però il secondo warming punterà con decisione verso il polo nord (si farà convergente) andando a splittare (divisione in due lobi) il vps. Il terzo e fondamentale warming si innescherà tra una decina di giorni tra Canada e Groenlandia,in piena zona wave 2 e segnerà il passaggio di consegne tra aleutinico ed azzorriano,con quest'ultimo che si instaurerà al polo nord!
Rimangono ancora alcuni dettagli da valutare,senza dimenticare che,sebbene ormai da moltissimi run il tutto sembra confermato, stiamo parlando di carte a 300 ore che quindi devono far mantenere un minimo di cautela. Se tutto evolverà come sembra avremo un classico MMW di tipo split,molto meno classico e molto più straordinario nella sua durata e nel numero di giorni in cui i due lobi del vps potrebbero rimanere sotto i 60 gradi Nord a 10hpa. Si va dunque verso un evento assolutamente storico alla quota di riferimento dei 10hpa, la naturale conseguenza sarà così un indice NAM in picchiata anche verso i -4!
Cosa succederà però in troposfera? Si legge molto pessimismo nei vari forum,pessimismo dovuto soprattutto al fatto che le code dei GM non mostrino ancora scenari esaltanti per la nostra penisola. L'assetto troposferico tuttavia non mostra un solo indice contrario alla propagazione dell'anomalia di geopotenziali,anzi! Molto favorevoli ad una fase invernale eccezionale sull'europa sono (a nostro avviso) un'anomalia ENSO non troppo forzante,il riassetto verso est delle anomalie positive nelle SSTA atlantiche e l'enorme SNOW-COVER euro asiatico.
Ci apprestiamo dunque a vivere un evento straordinario dalla stratosfera fino ai nostri "piani" con l'europa centrale che da metà mese potrebbe precipitare in un freezer siberiano e la nostra Italia che difficilmente potrà rimanerne fuori.

Rimaniamo dunque ancorati alla nostra prima ipotesi,ovvero quella che prevede una prima fase continentale di gelo particolarmente intenso ad iniziare dal 12-15 gennaio,in seguito alla prima divisione dei lobi del vps la quale manterrà però un asse ancora favorevole ad un'ingerenza canadese.
Questa prima fase porterebbe il gelo siberiano sul Mediterraneo,favorendo però le regioni del centro-sud e del versante adriatico. In un secondo momento la rapida rotazione dell'asse indotta dal possente anticiclone azzorriano stratosferico innescherà un'elevazione azzorriana in pieno atlantico e la circolazione si farà più meridiana,coinvolgendo maggiormente il centro nord con diffuse nevicate.
Il lungo periodo freddo e a tratti gelido per l'europa dovrebbe proseguire almeno fino alla prima decade di febbraio,sebbene non sono da escludersi brevi pause "atlantiche" durante le quali l'aflusso di aria mite relegherà la neve solo in alcune zone del nord.